Ancora aggressioni fisiche e tanta angoscia disegnano un quadro sempre più chiaro sull’aumento dei casi di violenza di genere in Italia. Il dramma familiare, questa volta, ha scosso Novara, dove un uomo di 36 anni è stato arrestato dalla Polizia su ordine di carcerazione del Tribunale locale.
Novara, picchia la ex davanti alla figlia: aveva già condotta violenta e aggressiva
Le autorità competenti hanno rilevato che l’uomo era già pregiudicato e precedentemente era stato agli arresti domiciliari. Nonostante gli avvertimenti delle forze dell’ordine, ha continuato a mostrare un comportamento estremamente violento nei confronti della ex compagna, picchiandola ripetutamente: tra aggressioni, calci e pugni.
Ancora più sconcertante è il fatto che queste violenze perpetue avvenivano anche davanti alla figlia minorenne. La situazione è diventata così ancora più angosciante e pericolosa.
L’arresto e la condanna
L’uomo dovrà scontare una pena di 3 anni e mezzo per una serie di reati gravi commessi nel corso del tempo. Tra questi, ricettazione, lesioni personali, furto e pesanti atti persecutori ai danni della sua ex compagna, con la quale conviveva.
Momenti di tregua e ricadute: l’aggressione decisiva
Nonostante ci fossero stati momenti di tregua tra i due nel 2022, quando l’uomo era stato allontanato da casa, le violenze hanno presto ripreso con ferocia. Il 36enne è stato accusato di aver bucate le gomme dell’auto della ex donna, per poi raggiungerla sul posto di lavoro e, una volta arrivato dentro, l’ha chiusa a chiave.
In uno dei momenti peggiori, ha anche strappato il telefono dalle mani della vittima, per poi afferrarla per il collo e colpirla con schiaffi e una testata. Non sono mancate le pesanti minacce di morte: indirizzate sia a lei che alla figlia minore.
Il caso di violenza domestica è un triste esempio della gravità di certi comportamenti che purtroppo ancora si verificano nelle nostre città.
Aggiornati anche su un caso analogo, quello di Prato, in cui la ex è stata anche minacciata da quello che era il compagno.
La violenza di genere, soprattutto quando avviene davanti a dei bambini, non solo danneggia fisicamente le vittime, ma lascia cicatrici emotive profonde che possono durare una vita intera.