Di fake news ne girano tante e una, estremamente recente, ha riguardato Gianluca Grignani ricoverato tra domenica notte e lunedì scorso in quel di Piacenza a causa di un malore improvviso mentre cantava in un club. Tutto finto, tutto sbagliato. A svelarlo è lo stesso artista milanese, famoso per hit come “La mia storia tra le dita” e “L’aiuola” che hanno scritto la storia della musica italiana, spesso al centro di video virali e voci di corridoio a causa del suo carattere esuberante e di un genere musicale, il rock, che si presta agli eccessi. Ecco cosa riporta Dagosopia in merito.

Gianluca Grignani ricoverato, la smentita

Non è vero che l’artista abbia avuto un malore domenica 3 marzo a Piacenza e non è neanche vero che stesse cantando su un palco. Il noto sito di Roberto D’Agostino riporta le testuali dichiarazioni dell’uomo:

“Sono single e la sera, se mi va, esco. Sono passato da un amico e con me c’erano altre persone. Sa com’è, la gente esce, si diverte e ogni tanto qualcuno esagera ma questa volta non sono stato io ad esagerare. Ho solo accompagnato al pronto soccorso una persona che si era sentita poco bene ma è ovvio che se qualcuno mi vede entrare in un ospedale parte un film. Devo iniziare un tour che mi darà parecchie soddisfazioni e l’ultima cosa che voglio fare è perdere il controllo. Seguo sempre il consiglio di Frank Sinatra: “c’è il tempo per bere e il tempo per fare“. Per me è venuto il momento di fare.”

Le condizioni di salute di Gianluca Grignani, quindi, sono ottimali. Il rocker, noto come “Joker” tra i suoi fan, si dichiara intento a preparare al meglio i concerti e nulla più. Il fatto che stesse facendo le ore piccole è più legato al suo stile di vita.

L’insonnia

Tra i diversi disturbi di cui soffrirebbe Grignani secondo certa stampa, infatti, ci sarebbe anche l’insonnia. In realtà l’ideatore di “Fabbrica di plastica” racconta che la sua condizione “di animale notturno” fa solo parte del suo modo di essere:

“Erano le tre del mattino? E allora? Non seguo gli orari, sin da piccolo li ho sempre odiati. In più sto lavorando all’album e non riesco a pensare al giorno, alla notte. Mangio alle 5 mi sveglio alle 11, lavoro sino alle 3 e poi magari rimangio. Faccio un po’ come Prince: dormo e suono a qualsiasi ora.”

Gianluca Grignani, moglie e figli

La notizia che Gianluca Grignani è stato ricoverato non è vera e di questo saranno felici i suoi figli. Attualmente il musicista è single, dopo un lungo matrimonio con la fotografa Francesca dall’Olio da cui sono nati:

  • Ginevra
  • Giselle
  • Giosuè
  • Giona

Tutti nomi che iniziano con la lettera “G” come quello del padre e tutte persone un po’ artistiche, a detta di chi li frequenta o li ha frequentati per un periodo. Non si sa di più ed è bene così perché la distinzione tra vita pubblica e privata deve essere netta e quando si creano falsità è bene chiarire. Come è successo, recentemente, circa la presunta storica rivalità con Massimo Di Cataldo.

Il rapporto con Massimo Di Cataldo

Usciti entrambi dallo stesso Festival di Sanremo del 1995, i due cantautori hanno avuto carriere di successo ma con generi agli antipodi, rock e pop. Questo ha alimentato la diceria che non scorresse buon sangue tra di loro ma in realtà Di Cataldo, ospite della Giungla di Radio Cusano Campus, ha spiegato una volta per tutte come stessero davvero le cose:

“In quel periodo, nel pieno degli anni novanta, gli addetti ai lavori crearono il dualismo tra me e Gianluca Grignani. Eravamo entrambi usciti dal Sanremo di Baudo del 95 ed avevamo stili molto diversi. Ci giocavamo sopra un po’ come in Inghilterra facevano i Blur e gli Oasis ma in realtà eravamo amici. Ci siamo incrociati mille volte su mille palchi e non abbiamo mai avuto screzi di nessun tipo. Un po’ come con Stefano Zarfati, che alcuni mettevano a paragone con me. Mi stava simpatico, lo trovavo bravo e ci siamo mangiati diverse pizze insieme.”

Parole che fanno anche capire perché Gianluca Grignani, alla luce dell’ennesima bugia su di lui, abbia dichiarato di essere stufo di leggere sui giornali la storia romanzata di una vita che non frequenta e non vive in quel modo.