Roma – Brighton conferenza stampa della vigilia per Daniele De Rossi e il difensore Gianluca Mancini. Il tecnico arriva all’importante appuntamento di Europa League con il vento in poppa, forte di sei vittorie su sette partite di campionato tra cui l’ultima affermazione con poker al Monza. Una squadra che gioca bene e segna tanto quella guidata dall’ex capitano giallorosso, che in Europa punta a confermarsi dopo aver eliminato ai calci di rigore il Feyenoord. Le parole nella sala conferenze del Centro Sportivo Fulvio Bernardini di Trigoria raccolte da TAG24.
Roma – Brighton la conferenza stampa della vigilia, le parole di Daniele De Rossi
Daniele De Rossi risponde alle domande dei cronisti in conferenza stampa, partendo subito dal Brighton squadra che avrebbe voluto evitare soprattutto per il rapporto di amicizia che lo lega a Roberto De Zerbi:
“Ho un’ottima relazione con Roberto sin da quando ero calciatore e lui muoveva i primi passi da allenatore. Esprimevo la mia ammirazione per il suo gioco a Benevento e Palermo, parlavamo del suo presente e del mio futuro. Lui ha delle idee innovative, hanno anche tanti giocatori bravi e mi aspetto una gara difficile”.
Sul momento in campionato del Brighton che attualmente non sta andando benissimo:
“Non è facile fare un paragone sul nono posto loro quando vale in Italia, sicuramente sono un club emergente senza una storia decennale. Credo che Potter sia stato bravo a creare qualcosa e Roberto ora sta creando un vero e proprio marchio. Dire quanto sarebbero oggi non è possibile. Quarto c’è il Bologna da noi, poi Roberto aveva fatto grandi stagioni al Sassuolo. Credo sia qualcosa di simile con le sue idee e una società importante”.
De Rossi si augura di fare un regalo ai suoi tifosi:
“Noi dobbiamo fare qualcosa di speciale per ripagarli, in Inghilterra c’è una grande passione ma qui probabilmente loro troveranno una pressione ancora più alta”.
Sulla difesa di domani:
“Non dico se giocheremo a tre o a quattro”.
Su che tipo di Roma serve per vincere con il Brighton:
“Non si può parlare di istinto solo per la fase offensiva, si può essere istintivi anche in fase difensiva. Penso che la Roma è una grande squadra, dobbiamo rispettare come gioca il Brighton, ma noi siamo la Roma. La prima cosa che dobbiamo sapere è che loro mettono per 3-4′ le squadre nella loro metà campo e lo abbiamo studiato. Sarà una partita con varie partite, sia quando dovremo gestire la palla sia quando dovremo difenderci contro chi la gestisce molto bene per uscire dal pressing”.
“Noi giochiamo le nostre partite per vincere, magari possiamo dare un occhio diverso alle vittorie delle nostre connazionali per arrivare in Champions. Il ranking lo guardiamo il giusto, lo vediamo un po’ come una favola di Natale. Noi dobbiamo cercare di vincere, poi se vince un’italiana in Europa può essere un vantaggio in futuro”
Su un primo bilancio dopo 50 giorni:
“Mi aspettavo tre punti in più ed era perfetto (ride ndr). Sono contento, ma non abbiamo fatto niente. Nessuno meglio di me conosce questa città dove si diventa molto bravi velocemente e scarsi altrettanto rapidamente. Avevo già un rapporto con loro, ma da allenatore era da ricreare e non era scontato. Mancini ha detto che stanno capendo cosa dico, loro oltre a capire rivedendo la seduta di ieri ci stanno davvero credendo ciecamente”.
Sulla situazione di Kardsorp e dei terzini in generale:
“Rick dobbiamo valutare oggi la situazione finale, abbiamo alternato giorni dove stava bene e altri meno. Spinazzola e Angelino sono giocatori di altissimo livello, ma diversi tra loro. A volte c’è un po’ di turn over, a volte l’avversario, a volte chi sta meglio dei due. Non ci sono strategie preparate”.
La situazione di Bove che è stato utilizzato meno:
“Prima di Monza leggevo che con Mourinho aveva 61′ di media e con me 59′. Probabilmente ha iniziato la partita meno volte, anche se contro il Verona è stato il migliore in campo. Può trovare meno spazio perché vicino a lui ci sono Bryan, Leo e Lorenzo che stanno giocando molto bene. Sulla fascia mi piacciono giocatori più offensivi. Secondo me lui può essere un ottimo mediano davanti alla difesa perché tecnicamente è valido. Deve lavorare tanto, lavorare sulla lettura delle situazioni. Ha la capacità di correre e coprire tanto campo. Questa è una cosa che ci arrivi con il tempo. Io ho smesso di giocare da pensatore, avevo iniziato da box to box. Spero che lui rimanga con questa testa perché è il ragazzo che sogni per le tue figlie. Non potrei essere più felice per lui, fa parte del percorso essere la prima riserva del centrocampo della Roma. Secondo me nel suo percorso di miglioramento c’è questo suo bisogno di migliorare alcune cose. Quando entra fa sempre bene, a Feyenoord ha giocato dall’inizio”.
Il fattore esperienza nella Roma:
“Dovrei vivere di più la Premier per capire la differenza. Credo che l’Italia si stia rilanciando dopo un momento in cui era irraggiungibile, lo è ancora per la parte degli incassi. Quando hai giocatori giovani in una sfida da dentro o fuori, per molti di loro magari sarà la prima volta, ma quando accadi ti aggrappi alla tua struttura di squadra. Loro lo fanno tanto bene e quindi il gap con la nostra esperienza lo colmeranno. Noi dovremo metterci tanta forza e porteremo a casa la vittoria grazie a questo. Non possiamo sperare che si mettano paura per lo stadio, loro sapranno cosa fare”.
De Rossi sul fatto di aver fatto l’ultimo gol della Roma in Champions:
“L’ultima partita in Champions League c’ero io e non ho smesso da vent’anni, ma è inaccettabile perché la Roma deve stare a quei livelli. Mi sembra che ora stiamo anche meglio a livello societario per investimenti e giocatori rispetto a quando sono andato via. La Roma deve fare quello che ha sempre fatto, arrivando anche una volta in semifinale. Questi giocatori possono lottare per andare in Champions League con qualunque allenatori perché i valori di questa squadra non possono arrivare sotto al quarto posto del campionato italiano”.
Le dichiarazioni di Gianluca Mancini
Mancini sul sold out numero 50 allo Stadio Olimpico:
“Non dobbiamo chiedere nulla ai tifosi che fanno sempre il loro”.
Sulla possibilità di giocare terzino destro:
“Il fatto di cercare di ricoprire più ruoli è un vantaggio, penso per me stesso. Con Fonseca l’ho fatto perché eravamo senza centrocampo, oggi siamo in parecchi e tutti forti. Secondo me è giusto così. Quando hai tanti giocatori forti si alza il livello di ognuno. Poi deciderà il mister, l’importante è allenarsi forte”.
Su cosa ha portato De Rossi:
“Lui ha portato freschezza, accade quando arriva un cambiamento. Ha portato idee nuove del suo calcio e noi cerchiamo di capirlo, mi sembra che ci stiamo provando. Lui è qui da due mesi scarsi, non abbiamo fatto ancora nulla, ma ci ha portato ad avere un cambiamento sia a livello tattico che di allenamenti. Credo che abbia portato serenità, non che non ci fosse con Mourinho, ma mancavano i risultati e lui ha messo apposto la nostra testa dando le sue idee”.
Sul nuovo assetto difensivo:
“Mi sono trovato bene perche nel calcio di oggi si gioca sia a tre che a quattro, ma la cosa importante è stata capire cosa chiede l’allenatore velocemente. Non è la difesa a quattro che ci ha portato a vincere 6 partite su 7. A volte quando domini perdi e quando non domini vinci. L’importante è che tutti i giocatori tirino dritti verso l’obiettivo”.
La questione della pubalgia e come si è sviluppata:
“La pubalgia la sto portando avanti da tempo, tre quattro mesi fa ho dovuto giocare perché non c’erano difensori disponibili. Non voglio passare da eroe, ero comunque in grado di giocare. Quando è arrivato il mister ho preso un giallo a Milano e con il mister mi sono preso una decina di giorni per recuperare con un percorso di cura e palestra. Ora sono arrivato al punto dove non ho più dolore e sta andando molto bene”.