Gli agenti della Squadra Mobile e i poliziotti della Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo di Genova (S.I.S.C.O.) hanno sventato un racket di scommesse abusive e usura a Genova, eseguendo 9 arresti oggi 6 marzo.
Genova, sventato associazione mafiosa dedita a scommesse abusive e usura
Il gip di Genova, su richiesta della Procura – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, ha emesso 9 misure di custodia cautelare per altrettanti soggetti, residenti in città e nella provincia di Alessandria, accusati di usura e scommesse abusive.
La custodia cautelare in carcere ha riguardato tre degli indagati, mentre altri tre sono confinati agli arresti domiciliari, tre all’obbligo di dimora e uno dovrà scontare 5 anni e 4 mesi di reclusione perché riconosciuto fra i responsabili di un’associazione di stampo mafioso.
Organizzazione malavitosa al cui vertice risiedeva la famiglia Fiandaca, di Caltanissetta, ma trasferitasi a Genova. I reati di usura aggravata e esercizio abusivo delle scommesse, secondo gli inquirenti, sono avvenuti fra il 2019 e il 2022.
A questi si aggiungono l’associazione a delinquere e l’autoriciclaggio. Infatti, tramite il meccanismo della “giocata a copertura” relativa a eventi sportivi, l’organizzazione ha riciclato un ammontare pari a quasi 86mila euro.
Le indagini
La lunga attività investigativa ha portato a riconoscere come vittime dei reati due componenti di una famiglia che gestisce vari ristoranti nel capoluogo ligure, di cui uno è affetto da ludopatia. I due avevano richiesto alcuni prestiti da 25, 15 e 10mila euro.
Ma ai prestiti corrispondevano rispettivamente il 53%, il 3,3% e il 10% di interessi mensili. Intrappolato nel racket dell’usura anche il titolare di un appartamento, finito nelle mani dei malavitosi proprio per l’impossibilità di vendita dell’immobile per alcune pendenze di una procedura esecutiva.
Un venditore ambulante di frutta e verdura, in condizioni economiche precarie, aveva chiesto un prestito di 12mila euro a fronte di un tasso di interesse richiesto pari al 10 % mensile. I nomi finiti sul registro degli indagati, inoltre, gestivano le scommesse abusive tramite gruppi WhatsApp, denominati “Biz – Ste” e “Tranzillo”.