Quella di Do Kwon è ormai una vera e propria saga. Se sembrava ormai prossima la sua estradizione negli Stati Uniti, in vista del processo sulle vicende del fallimento di Terra (LUNA), ora le carte in tavola sono mutate di nuovo.

Il fondatore della stablecoin fallita ha infatti vinto il ricorso presentato presso una corte d’appello montenegrina. È la seconda volta che accade, frustrando i tentativi del governo statunitense di processarlo. Tutto da rifare, quindi, con la prospettiva di nuovi colpi di scena nei prossimi mesi.

Do Kwon: cosa sta accadendo

La Corte d’Appello del Montenegro ha annullato la sentenza con cui l’Alta Corte di Podgorica aveva sancito l’estradizione del Terraform Labs negli Stati Uniti. Ad affermarlo è un comunicato ufficiale rilasciato per l’occasione.

La motivazione del verdetto è derivante dalla constatazione delle “significative violazioni delle disposizioni di procedura penale e delle leggi locali” da parte del precedente ordine dell’Alta Corte di Podgorica. Aggiungendo inoltre che “…non sussistono ragioni chiare e valide per fatti decisivi riguardanti l’ordine di arrivo della missiva di richiesta..

Si tratta in effetti di un nuovo colpo di teatro, il quale sembra avviare una nuova fase di stallo nella questione riguardante Do Kwon. Il fondatore di Terra è infatti richiesto sia dagli Stati Uniti che dal suo paese natale, la Corea del Nord. Entrambi sembrano ansiosi di poter processare il protagonista numero uno di una vicenda, il fallimento di Terra (LUNA), che ha inghiottito nel disastro non meno di 60 miliardi di dollari.

Quali i motivi della decisione?

Al di là di quanto affermato nel comunicato emesso, la sentenza della Corte d’Appello è fondata su un elemento ben preciso: la data di arrivo delle due richieste di estradizione.

Se, infatti, l’Alta Corte di Podgorica aveva fondato la sua decisione sul fatto che la richiesta statunitense era arrivata un giorno prima di quella sudcoreana, il tribunale di grado superiore ha ribaltato questa tesi. Stando ai record di posta elettronica, i pubblici ministeri asiatici avevano battuto i colleghi statunitensi di diversi giorni.

Una buona notizia per Do Kwon? Questo è ancora tutto da vedere. In Montenegro, infatti, non esistono limiti al numero di volte in cui un caso di questo genere può essere reiterato e nuovamente impugnato. Per ora il caso torna per la terza volta davanti ai tribunali di grado inferiore del Montenegro, ma resta complicato capire quale potrà essere l’epilogo.

Intanto, però, le vicende legali di Do Kwon negli Stati Uniti proseguono senza curarsi della sua presenza in aula. Il fondatore di Terraform Labs è infatti al centro di un processo penale federale a New York e di una causa legale della Securities and Exchange Commission (SEC). In entrambi i casi è sotto esame il ruolo da lui ricoperto nella vicenda del fallimento della stablecoin. In particolare, sarebbe all’esame della giustizia la sua presunta orchestrazione di uno schema di frode multimiliardario attraverso le offerte di UST e LUNA. La vertenza della SEC avrà comunque inizio alla fine di questo mese, indipendentemente dalla sua presenza in aula.

Cosa potrebbe accadere ora

Al momento è abbastanza complicato capire cosa potrebbe accadere. Il dispositivo della sentenza dell’Alta Corte montenegrina lascia trapelare un dato certo: la richiesta di estradizione della Corea del Sud è arrivata prima di quella statunitense. Da qui le gravi violazioni alla base dell’annullamento della sentenza dell’Alta Corte di Podgorica.

Sulla situazione rischia di riverberarsi anche la geopolitica. Il Montenegro, infatti, è dato nel corso degli ultimi anni in avvicinamento agli Stati Uniti e per ingraziarsi il governo di Washington ci potrebbero essere pressioni politiche tese alla consegna di Do Kwon alle forze dell’ordine federali.

In un caso o nell’altro, comunque, per l’ex numero uno di Terraform Labs si prospetta un futuro non proprio esaltante. Un dato il quale, comunque, non sembra fatto per consolare del tutto chi ha perso i propri soldi nel crac di Terra.