Bitcoin ha dato nella giornata di ieri una notevole conferma della pericolosità dell’investimento in criptovaluta, soprattutto per chi non è abituato a questo genere di trading. Dopo essere salito alla cifra record di 69.325 dollari, superando il suo precedente picco raggiunto nel novembre 2021, il token è infatti crollato del 10%, generando un certo panico negli osservatori.

Un’ondata di volatilità che è stata cavalcata dai fondi che hanno lanciato gli ETF spot e dai molti trader che volevano realizzare, la quale però potrebbe proseguire nelle prossime ore. Storicamente, infatti, quando l’icona crypto raggiunge il massimo storico, i prezzi tendono a salire nei giorni successivi. Non resta che attendere le prossime ore per capire meglio, anche se già questa mattina BTC si sta avvicinando ai 67mila dollari.

Bitcoin sulle montagne russe

Per Bitcoin la giornata di ieri è stata una sorta di gita sulle montagne russe. Dopo aver ritoccato il suo massimo storico, raggiungendo i 69.325 dollari, ha infatti subito l’ondata di vendite dei trader giunti alla risoluzione di realizzare, calando nell’ordine del 10%.

In questa seconda fase il suo prezzo è crollato sino a 59.700 dollari, innescando liquidazioni a cascata. Tanto da eliminare più di un miliardo di dollari di posizioni in derivati ​​con leva. Secondo CoinGlass, circa 870 milioni di dollari delle posizioni liquidate in questa fase erano long, ovvero scommesse sull’aumento dei prezzi degli asset.

Le liquidazioni si verificano quando un exchange chiude una posizione di trading con leva a causa di una perdita, parziale o totale, del denaro iniziale del trader o del “margine” nel caso in cui l’interessato non dispone di fondi sufficienti per coprire le perdite. 

Quando i prezzi degli asset crollano, si può innescare una dinamica disastrosa. La cascata di liquidazioni che ne consegue, infatti, aggrava perdite e calo dei prezzi. Tanto che proprio in concomitanza con i principali eventi di liquidazione vengono realizzati massimi o un minimi per il prezzo dell’asset interessato.

Il flash crash su Coinbase

Proprio mentre Bitcoin raggiungeva il suo nuovo massimo storico, si è peraltro verificato un flash crash su Coinbase. All’improvviso, infatti, il token ha perso il 23,7% del suo valore rispetto all’euro sull’exchange, crollando a 48.529 euro da 60.000 euro, mentre su Kraken il prezzo è sceso solo a 58.400 euro. Il motivo dell’evento non è ancora stato chiarito e sono stati necessari dieci minuti per il ristabilimento della situazione, ovvero il ritorno del prezzo alla parità con gli altri scambi.

I flash crash sono eventi che possono verificarsi in corrispondenza di scenari particolari, come la mancanza di liquidità, oppure bugs di sistema, noti come “fat finger”. Di sicuro, per i trader che operavano al momento su Coinbase e cercavano di condurre in porto operazioni su BTC, non saranno stati dieci minuti piacevoli.

La pericolosità del trading crypto

I violenti movimenti del prezzo di Bitcoin nella giornata di ieri, non fanno che confermare un assunto, che troppi trader al dettaglio sembrano sottovalutare: le criptovalute sono un asset pericoloso da maneggiare. Soprattutto per chi è alle prime armi in questo particolare settore e non è abituato a convivere con lo stress derivante dal dover decidere in fretta.

Se molto spesso le cronache si soffermano sui clamorosi rally del prezzo della creazione di Satoshi Nakamoto, e sulle sue repentine cadute, dietro i numeri si cela una realtà abbastanza scomoda: a guadagnare non sono certo tutti i trader. Anzi, a farlo è soltanto una minoranza di loro, quelli che sanno padroneggiare le situazioni grazie all’esperienza.

La cosa realmente importante, in un’attività di questo genere è il saper prendere posizione per tempo. Molti investitori acquistano quando un token si trova nella sua fase ascensionale. Si fanno cioè travolgere dall’ansia di mancare l’occasione, ma quando lo fanno può essere troppo tardi. Inevitabilmente, infatti, ai picchi si susseguono le cadute del prezzo, in quanto molti vogliono realizzare il desiderato guadagno. Ecco perché questo genere di commercio dovrebbe essere ponderato con attenzione e non condotto in base alle emozioni del momento.