Il Campo largo si è fermato a Eboli. Il Pd lucano si ribella contro la dirigenza e l’ingerenza del Pd Nazionale. Mentre si avvicinano le elezioni regionali in Basilicata l’idea della segretaria Schlein di sacrificare il candidato territoriale sull’altare dell’alleanza contiana non è stata affatto presa bene dai dem lucani. Il candidato del Pd lucano Angelo Chiorazzo, portato dalla segreteria capitanata da Giovanni Lettieri, ha ricevuto il no degli alleati di schieramento, Azione, Verdi e M5S e ha portato all’intervento diretto del Nazareno.
Dopo una lite che nel week end ha portato alla cacciata dei due emissari mandati da Schlein a Potenza, Igor Taruffi e Davide Baruffi, la segretaria ha evitato il commissariamento, ma rischia di vedere il proprio bacino elettorale ridotto a vantaggio del re delle cooperative bianche, Chiorazzo, che ha deciso comunque di correre da solo.
Mancano poco più di due settimane alla chiusura delle liste, ma manca ancora il nome del candidato del fronte largo. La stessa segretaria sta evitando di mostrare gli screzi in casa lucana almeno fino al voto in Abruzzo di questa domenica. Così come detto a Porta a Porta:
“In Basilicata c’è una discussione ancora in corso come in Piemonte. Io rispondo per il Pd: noi siamo testardamente unitari e non perché c’è lo ordina il dottore ma perché c’è lo chiedono le persone. Io sono fiduciosa che troveremo l’accordo”.
Così mentre il Centro-destra punta unito sul l’attuale governatore Vito Bardi, il fronte progressista non ha ancora un nome su cui convergere, circola il nome del segretario Lettieri, il presidente della Provincia di Matera Piero Marrese, l’ex presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, l’ex direttore generale dell’Asp, Lorenzo Bochicchio, e il presidente dell’Ordine dei medici Rocco Paternò.