Centinaia e centinaia di file pedopornografici archiviati su pc e cellulari protetti da password hanno portato all’arresto, oggi 6 marzo, di un 50enne di Latina e di un 62enne residente in provincia di Roma.

Sequestrati 10mila file pedopornografici a Latina e in provincia di Roma

Nell’ambito dell’indagine internazionale contro gli abusi sessuali sui minori, la polizia di stato ha effettuato due arresti nel Lazio. Il primo a Latina, dove un 50enne conservava centinaia di file pedopornografici sul suo cellulare.

L’analisi delle tracce informatiche ha permesso agli agenti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Lazio, in collaborazione con la Sezione Operativa di Latina di accertare l’utilizzo improprio dei social e degli archivi cloud da parte dell’uomo. A seguito della perquisizione, i militari hanno rinvenuto sullo smartphone dl 50enne i video che ritraevano bambini anche in tenera età.

Adesso l’uomo è agli arresti domiciliari. Analoga vicenda anche per un 62enne residente nella provincia di Roma. L’attività d’inchiesta della polizia ha portato al ritrovamento di un consistente ammontare di video di natura pedopornografica, soprattutto con minori di età prescolare.

Le indagini informatiche

Il Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia online (C.N.C.P.O.) e il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del Lazio hanno unito gli sforzi in una intensa attività di perquisizione informatica. Le indagini hanno portato alla luce un ingente flusso di dati relativi a materiali pedopornografici stipati in archivi online.

Le piattaforme di cloud storage diventano sempre più grandi, consentendo di immagazzinare un numero sempre più ampio di video e file di natura illecita. La possibilità, inoltre, di potervi accedere in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo rende l’attività più semplice da eseguire.

Per questo motivo, il mercato illegale di materiale pedopornografico sta arrivando al punto di saturazione, con frequenti richieste di nuovo materiale. Adesso, le forze dell’ordine dovranno analizzare i file sequestrati nella speranza di individuare responsabili e identificare i minori coinvolti.