Netanyahu ritenuto responsabile per la tragedia del Monte Meron del 2021
12:50
Al premier israeliano Benjamin Netanyahu è stata riconosciuta “la responsabilità personale” per la tragedia del Monte Meron che, nel 2021 costò la vita a 45 persone.
Questa la decisione della commissione d’inchiesta sui fatti del 30 aprile 2021, quando migliaia di ebrei ultraortodossi si radunarono, come ogni anno, attorno alla tomba del rabbino Shimon Bar Yochai, sul Monte Meron, al confine tra Israele e Libano. La ressa provocò la morte di 45 persone, tra cui 16 bambini e adolescenti.
La commissione ha stabilito che l’ufficio del presidente Netanyahu era stato allertato fin dal 2008 dei rischi per il sovraffollamento di quell’area durante il pellegrinaggio senza che, però, ci fosse alcun intervento. Queste le loro conclusioni:
“Ci sono basi ragionevoli per concludere che Netanyahu sapesse che il sito della tomba di Rashbi era stato manotenuto in modo inappropriato per anni e che poteva costituire un pericolo per le masse che visitavano il sito, specialmente a Lag B’omer”.
La commissione, pur riconoscendo che, probabilmente, Netanyahu non fosse a conoscenza della situazione nel suo complesso, sottolinea come egli non abbia “agito come ci si aspetta da un primo ministro per correggere questo stato di cose“.
Ritenuti responsabili anche l’ex ministro della pubblica sicurezza Amir Ohana, il capo della polizia Kobi Shabtai e il ministro dei servizi religiosi Yaakov Avitan.