Dossieraggio, anche Gabriele Gravina nel calderone dei nomi coinvolti. Un filone che parte da lontano, dalla Procura di Perugia e dalle accuse rivolte a Pasquale Striano, tenente della Guardia di Finanza sotto inchiesta per falso e abuso d’ufficio. Tra i nomi delle banche dati consultate illecitamente da Striano, figura anche quello del presidente della FIGC Gabriele Gravina. I magistrati dell’ufficio inquirente di Roma hanno aperto un fascicolo sulle accuse raccolte sul numero uno del calcio italiano, osservato da Striano per via di presunte attività illecite.
Il presidente della Figc Gabriele Gravina è indagato a Roma per una presunta tangente da 250 mila euro. L’indagine parte dall’affidamento di un appalto in cambio del pagamento di opzioni d’acquisto su libri antichi di proprietà del numero 1 della Federcalcio. Intanto il presidente della Lazio Claudio Lotito chiede di essere ascoltato dai pm di Roma in merito all’indagine avviata mesi fa dopo una segnalazione della Dna e che ha ad oggetto “presunte attività illecite poste in essere da Gabriele Gravina”.
Dossieraggio, Gravina coinvolto tra le banche dati di Striano
Anche Gabriele Gravina coinvolto nel mega filone relativo allo scandalo Dossieraggio, esploso nelle ultime settimane e che ha visto protagonisti noti esponenti pubblici. La procura di Roma ha aperto un fascicolo per far luce sulle accuse che riguardano le attività del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. Il numero uno del calcio italiano è stato tirato in ballo dal pm dell’Antimafia Antonio Laudati e indagato per falso e abuso d’ufficio. Ma le ultime vicende sulla trattativa vedono la procura di Perugia mettere sotto inchiesta l’ex sostituto procuratore Laudati e il luogotenente Striano di condurre indagini illegali su Gabriele Gravina e altri, basate su informazioni non istituzionali.
Per la procura di Perugia Striano e Laudati hanno favorito intenzionalmente un danno a Gabriele Gravina” ipotizzando “attività illecite poste in essere dallo stesso Gravina”. I verbali raccolti dai pm umbri sono stati trasmessi a Roma, dove è stata aperta un’indagine sulla compravendita di diritti televisivi calcistici: tra le questioni da verificare anche il bando del 2018 lanciato dalla Lega Pro all’epoca guidata da Gravina. Un groviglio di situazioni poco chiare, che si incrociano e si intrecciano nella più grande inchiesta che ha scosso il mondo politico italiano.
I nomi dell’inchiesta dossieraggio
Cristiano Ronaldo, Massimiliano Allegri, Gabriele Gravina, Giuseppe Chinè: sono solo alcuni dei nomi che rientrano nelle banche dati di cui il finanziere Pasquale Striano avrebbe abusato nei suoi archivi personali. Ma non solo. La maggior parte delle interrogazioni illegali alle banche dati è avvenuta in prossimità di nomine politiche o di indagini giudiziarie. Numerose autorità politiche, della cultura e dello spettacolo sono state coinvolte nell’ampio filone del dossieraggio. Tra questi, tanti esponenti di Lega, Forza Italia, Partito Democratico, Fratello d’Itale e Italia Viva.