Le manganellate di Pisa non sarebbero state un fatto isolato ma la chiara volontà di reprimere le manifestazioni contrarie alla linea del Governo. E’ il commento agli scontri avvenuti cortei pro Palestina del presidente dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo che, oggi 5 marzo, è intervenuto all’iniziativa per Ilaria Salis organizzata dall’Università Roma Tre.
A margine dell’incontro, il Presidente dell’Associazione nazionale partigiani, rispondendo alle domande dei giornalisti è intervenuto anche sulla vicenda delle dimissioni del responsabile ANPI di Milano Roberto Cenati dopo le polemiche sull’uso della parola genocidio, e naturalmente sul caso dell’insegnante italiana detenuta in Ungheria da oltre un anno.
Caso Salis, Pagliarulo (ANPI): “Difendiamo Ilaria in quanto italiana e non perchè anti-fascista”
Il presidente Pagliarulo ha voluto sottolineare il senso della presenza dell’ANPI all’incontro per Ilaria Salis a Roma, ovvero, il sostegno ad una cittadina italiana in quanto tale e non perchè anti-fascista.
“Oggi ANPI è qui per Ilaria Salis. Io rappresento l’associazione degli anti fascisti per antonomasia, ma che non sono qui a difendere Ilaria perché anti fascista ma in quanto cittadina italiana. Si fa retorica sull’italianità, credo sia arrivato il momento di trasformare queste parole in una pratica che corrisponda ai criteri di uno stato di diritto”.
Manganellate a Pisa, il presidente ANPI: “Non è stato fatto isolato. Manganelli indicazione del Viminale”
Il Presidente Pagliarulo intervenuto ai microfoni di Tag24 e del nostro inviato Thomas Cardinali, prende una posizione forte anche sui fatti di Pisa, ovvero, sugli scontri ai corteo pro-Palestina nel corso dei quali i manifestanti sono stati caricati dalle forze dell’ordine.
Pagliarulo sottolinea come l’utilizzo dei manganelli non sia avvenuto solo a Pisa, ma anche in altre piazze italiane e che, quindi, l’ordine debba essere arrivato dal Ministero dell’Interno.
“Sui fatti di Pisa ho le idee chiarissime. Se fosse accaduto soltanto lì si potrebbe dire che è un qualcosa accaduto dopo che la situazione è scappata di mano a quell’agente o a quel commissario, ma quei fatti sono accaduti in contemporanea anche a Firenze e dopo quelli di Napoli, Bologna e Torino, cioè un uso del manganello come strumento di governo dell’ordine pubblico”.
ha spiegato Pagliarulo che poi ha aggiunto:
“Le manganellate non sono frutto della volontà del singolo poliziotto o commissario, ma sono indicazione del Ministero dell’Interno. L’indicazione non deve essere necessariamente quella di usare il manganello, basta però indicare che bisogna reprimere le manifestazioni soprattutto se sono contro la linea del Governo, mi sembra semplicissimo”.
Dimissioni Cenati: “Frainteso l’uso della parola genocidio”
Nei giorni scorsi numerose polemiche avevano suscitato le dimissioni del presidente dell’ANPI Milano Roberto Cenati a seguito dell’utilizzo della parola genocidio per indicare quanto sta accadendo nel conflitto israelo-palestinese.
“Cenati si è dimesso a Milano per una serie di problemi interni alla realtà dell’ANPI locale. La vicenda del genocidio l’ho scoperta a posteriori, ne avevo parlato recentemente con lui e non mi sembrava ci fosse questo drammatico problema.”
ha spiegato Pagliaruolo che poi ha chiarito che l’utilizzo della parola “genocidio” è stata fraintesa.
“Decine di associazioni tra cui l’Anpi daranno vita ad una grande manifestazione il 9 marzo a Roma per Gaza e tra le varie parole d’ordine è stata scelta ‘Impediamo il genocidio’. Questo vuol dire che non c’è il genocidio, ma che può esserci. Mi sembra una parola d’ordine sopportabile. Mi rendo conto che ci sono sensibilità diverse in particolare da parte della comunità ebraica”.