Ci sono molte sfaccettature di Margherita Hack che rimarranno indelebili nei ricordi: il suo affetto per gli animali, specialmente i gatti; la sua difesa appassionata del vegetarianismo; il suo ateismo militante, che l’ha portata a essere presidente onorario dell’UAAR (l’Unione Atei Agnostici Razionalisti); il suo impegno politico, comprese le candidature parlamentari nella sinistra comunista, anche se ha sempre declinato l’invito a sedere in Parlamento; e la sua passione per la bicicletta. Tutto ciò rivela aspetti fondamentali della personalità di Margherita Hack, l’astrofisica che è stata la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico italiano.

Margherita Hack e la religione

Margherita Hack è stata una figura poliedrica, una donna carismatica che ha ottenuto successo nella vita e nella carriera grazie al suo coraggio nel prendere posizioni talvolta scomode, spesso controcorrente, ma sempre in coerenza con i suoi ideali. Ha avuto due obiettivi principali: ispirare i giovani a dedicarsi alla ricerca scientifica, facendoli innamorare delle stelle e dei misteri dell’universo; e contrastare le visioni fideistiche e irrazionali della natura, dalle superstizioni sugli oroscopi alle interpretazioni teologiche della creazione.

La sua critica più accesa era rivolta alle visioni fideistiche e alle interpretazioni dogmatiche della realtà, sostenendo che il credere in Dio fosse una spiegazione infantile per ciò che la scienza non riesce a risolvere. Margherita Hack ha spesso battuto il tasto della necessità di indagare sulla vita e di cercare di comprenderne i meccanismi più profondi, sfidando le restrizioni che alcuni dogmi religiosi potevano imporre al pensiero scientifico. La sua visione razionalista e la sua fede nella ricerca scientifica erano il cuore del suo credo, che valorizzava la conoscenza, il costante desiderio di scoprire il motivo e il funzionamento delle cose, e il rifiuto di accettare dogmi immutabili.

L’ateismo come esaltazione della conoscenza

In breve, l’eredità di Margherita Hack può essere riassunta come la promozione del valore della conoscenza, il perpetuo desiderio di esplorare il “come” e il “perché” del mondo, e la sfida ai dogmi e alle restrizioni intellettuali. Il suo amore per le stelle e l’universo non ha mai contrastato con il suo razionalismo ateo. Sebbene possa essere scomparsa, l’eredità di Margherita Hack brilla luminosa come l’universo che tanto amava esplorare.