Margherita Hack, una delle menti più illuminate nella storia della scienza, non è soltanto celebre per le sue significative scoperte astrofisiche, ma anche per il suo coraggio nella difesa della libertà e dei diritti civili. La sua ricerca iniziale si concentrò sulle cefeidi, stelle variabili il cui studio, insieme a quello di Henrietta Leavitt, sconfisse l’ostilità di colleghi maschi che non accettavano una competenza così rilevante da parte di una donna.

Margherita Hack, qual è la scoperta più importante?

Le cefeidi, con le loro variazioni luminose, si rivelarono fondamentali per misurare le distanze galattiche con notevole precisione. Margherita Hack ampliò la sua esplorazione dell’universo, studiando stelle come Epsilon Aurigae, una supergigante a 6500 anni luce di distanza e 200.000 volte più luminosa del Sole. Nel 1961, utilizzando bande ultraviolette, rivelò che Epsilon Aurigae era un sistema binario con una struttura intricata, formata da una coppia di stelle vicine circondate da una nebulosa protoplanetaria e una gigante con un’atmosfera rarefatta.

L’eccezionale intuizione di Hack portò a questa scoperta nel 1957, ancor prima dell’era dei satelliti, ma la conferma arrivò decenni dopo grazie al satellite IUE (International Ultraviolet Explorer). La sua dedizione alla scienza e il suo coraggio nell’affrontare pregiudizi di genere rimangono un esempio duraturo. Nonostante non abbia ottenuto il Premio Nobel, la sua eredità è incancellabile, e Margherita Hack continua a ispirare con la sua straordinaria vita e il suo contributo alla conoscenza dell’universo.

Le altre scoperte di Margherita Hack

Oltre alle precedenti ricerche, Margherita Hack è stata una pioniera in diverse scoperte scientifiche, di seguito un breve elenco.

  1. Stelle ad emissione B: Ha contribuito allo studio delle stelle ad emissione B, caratterizzate da una rapida rotazione e dall’emissione di considerevoli quantità di materia che forma anelli e dischi attorno alla stella. Le stelle di tipo “Be” presentano un’elevata emissione di idrogeno, indicata con il suffisso “e”, e manifestano un eccesso di radiazione infrarossa.
  2. Quasar: Nel 1963, Hack partecipò alla scoperta delle Quasar, considerate radiostelle a causa delle intense emissioni di onde radio.
  3. Pulsar: Le Pulsar, stelle che emettono rapide pulsazioni luminose, furono oggetto di studio di Hack. Solo alla fine degli anni ’70, si comprese che le Pulsar sono stelle di neutroni, residui delle esplosioni di supernove.
  4. Altre teorie e studi: Tra le molte altre teorie e studi, Margherita Hack si dedicò alla ricerca sulla radiazione fossile a 2,7 gradi assoluti, alla teoria dell’inflazione cosmica, ai buchi neri, ai pianeti extrasolari e ad altri ambiti affascinanti dell’astronomia. La sua vasta gamma di contributi scientifici ha contribuito significativamente alla comprensione dell’universo.