Il 16esimo rapporto annuale sulla pena di morte redatto da Iran Human Rights e Together Against the Death Penalty (ECPM) fornisce un’analisi sulla pena di morte nel 2023 in Iran. Il rapporto porta alla luce la valutazione sulle esecuzioni in Iran che hanno raggiunto un totale di 834 persone giustiziate solo nell’anno scorso.

Iran, 834 esecuzioni nel 2023: il numero più alto degli ultimi 8 anni

Il rapporto congiunto di Iran Human Rights e ECPM, “Rapporto annuale sulla pena di morte in Iran – 2023” mette in evidenza dati sconcertanti. L’anno scorso l’Iran ha giustiziato un totale di 834 persone. Questo è il numero di esecuzioni più alto dal 2015.

È la seconda volta in vent’anni che si registrano più di 800 esecuzioni in un anno, dopo le 972 del 2015.

Le Ong hanno denunciato l’Iran di utilizzare la pena di morte come mezzo per diffondere paura nella società in seguito alle proteste scatenate dalla morte di Mahsa Amini nel settembre 2022. Secondo il rapporto, il numero di esecuzioni tramite impiccagione in Iran è aumentato di circa il 43 per cento rispetto al 2022.

Le esecuzioni dopo l’inizio della guerra a Gaza

Un altro dato importante che evidenzia il rapporto è la correlazione tra la mancanza di attenzione internazionale e l’uso della pena di morte da parte della Repubblica Islamica. La correlazione, dopo l’inizio della guerra a Gaza, il 7 ottobre 2023, si rivela particolarmente evidente.

Il numero medio di esecuzioni giornaliere è aumentato da 2 prima dell’inizio della guerra a Gaza, a 3 o 4 esecuzioni al giorno.

22 donne sono state giustiziate nel 2023

Nel corso del 2023, solamente il 15 per cento delle esecuzioni registrate è stato annunciato dai media ufficiali iraniani. L’Iran Human Rights afferma che ha confermato le altre esecuzioni attraverso le proprie fonti.

Nel corso del 2023, sono state giustiziate 22 donne, il numero più alto registrato negli ultimi dieci anni. Le donne giustiziate per accuse di omicidio, rappresentando il 68 per cento di tutte le esecuzioni femminili.

Il rapporto afferma che almeno due persone sono state condannate mentre erano ancora minorenni. Uno di loro aveva solamente 17 anni al momento dell’esecuzione.