Accompagnamento pensione 2024: con la pubblicazione del messaggio n. 755 del 20 febbraio 2024 l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha racchiuso e ha comunicato tutte quelle che sono le novità fiscali che sono previste per l’anno in corso per quanto riguarda le prestazioni previdenziali e di accompagnamento alla pensione.
Il suddetto messaggio INPS, in particolare, che è stato redatto dalla Direzione Centrale Pensioni e dalla Direzione Centrale Tecnologia, Informatica e Innovazione, fa riferimento alle modifiche che sono state apportate dalle disposizioni legislative che sono contenute all’interno dell’art. 1 del decreto legislativo n. 216 del 30 dicembre 2023, recante “Attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi”.
Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda l’accompagnamento alla pensione per l’anno 2024 ed, in particolare, quali sono gli effetti sul medesimo in seguito alla riforma fiscale ai fini IRPEF che è stata introdotta alla fine dell’anno scorso.
Accompagnamento pensione 2024 e riforma IRPEF: l’INPS comunica le nuove regole a partire dal mese di marzo
Come abbiamo già accennato anche durante il corso del precedente paragrafo, l’art. 1, comma 1, del sopra citato decreto legislativo n. 216 del 2023, il quale è stato successivamente pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 303 del 30 dicembre 2023, dando attuazione a quanto è stato disposto dall’art. 5, comma 1, lett. a), della legge n. 111 del 9 agosto 2023, recante “Delega al Governo per la riforma fiscale”, ha previsto delle nuove regole valide per tutto il 2024 per quanto riguarda l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche).
A tal proposito, nello specifico, sono state apportate delle modifiche in merito alle aliquote e agli scaglioni di reddito che devono essere utilizzati per l’anno 2024 ai fini del calcolo dell’imposta lorda.
In particolare, rispetto a quanto era stato previsto all’interno dell’art. 11, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 22 dicembre 1986 (c.d. Testo unico delle imposte sui redditi – TUIR), il suddetto decreto legislativo ha ridotto da 4 a 3 gli scaglioni di reddito e le rispettive aliquote IRPEF, abolendo l’aliquota pari al 25% e applicando ai redditi di importo pari o inferiore a 28.000 euro, invece che 15.000 euro come era previsto dall’art. 11 del TUIR, l’aliquota pari al 23%.
Ecco qui di seguito quali sono le percentuali da tenere in considerazione ai fini del calcolo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche relativa al periodo di imposta 2024:
- per i redditi di importo pari o inferiore a 28.000 euro l’aliquota IRPEF è del 23%;
- per i redditi di importo compreso tra i 28.000 euro e i 50.000 euro l’aliquota IRPEF è del 35%;
- per i redditi di importo superiore a 50.000 euro l’aliquota IRPEF è del 43%.
Per quanto riguarda le detrazioni fiscali previste, poi, il successivo comma 2 dell’art. 1 del decreto legislativo n. 216 del 2023 ha previsto un aumento da 1.880 euro a 1.995 euro per i contribuenti che conseguono dei redditi di lavoro dipendente fino a 15.000 euro nel 2024.
Riprendendo quelle che sono le sopra citate modifiche che sono state apportate per l’anno in corso l’INPS ha comunicato che le nuove regole saranno applicate sulle prestazioni previdenziali e di accompagnamento alla pensione assoggetta alla tassazione ordinaria ai fini IRPEF a partire dal mese di marzo 2024, conteggiando anche quelli che sono gli arretrati di gennaio e di febbraio.
Infine, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha comunicato anche quali sono gli effetti che la riforma fiscale ai fini IRPEF ha provocato sull’importo del trattamento integrativo e sull’importo dell’assegno straordinario.