L’UE ha raggiunto un accordo provvisorio su una nuova legge con l’obiettivo di vietare l’utilizzo di plastica monouso e per ridurre i rifiuti degli imballaggi.

L’UE ha raggiunto l’accordo per ridurre gli imballaggi in plastica

Il Consiglio dell’Unione Europea ed il Parlamento Europeo hanno annunciato ieri, 4 marzo 2024, di aver raggiunto un accordo provvisorio sul regolamento relativo agli imballaggi e sui rifiuti. L’obiettivo delle nuove regole è “contrastare l’aumento dei rifiuti di imballaggio generati” nell’UE.

Nel 2022, la Commissione europea aveva proposto una riforma delle regole riguardanti i rifiuti di imballaggio. Questi sono cresciuti di oltre il 20 per cento nell’arco dell’ultimo decennio nei Paesi UE. L’incremento è stato alimentato principalmente dal boom dalle pratiche di consumo istantanee, note come “take away” e dello shopping online.

Le nuove regole sugli imballaggi

Il regolamento in questione “mantiene la maggior parte dei requisiti di sostenibilità per tutti gli imballaggi immessi sul mercato”. Introduce, però, una restrizione all’ingresso sul mercato degli imballaggi a contatto con gli alimenti contenenti Pfas.

L’UE ha fissato l’obiettivo di ridurre gli imballaggi di plastica del 5 per cento entro il 2030 e del 15 per cento entro il 2040. Tutti gli imballaggi dovrebbero essere riciclabili entro il 2030. Secondo le previsioni, le nuove norme ridurrebbero gli imballaggi non necessari in diversi settori tra cui trasporto e commercio.

Le nuove regole introducono anche restrizioni sulla plastica monouso che interessa una ampia varietà di settori dalla ristorazione alla cosmetica. Si applicheranno quindi su piatti, bicchieri, scatole usa e getta, piccoli prodotti cosmetici o di cortesia, pellicola per le valigie negli aeroporti ecc.

Nell’ambito delle sue misure, l’Unione Europea imporrà obiettivi specifici di riutilizzo. Ad esempio, si prevede un obiettivo del 10 per cento per il riutilizzo degli imballaggi per il take away e dei contenitori per le bevande, con alcune eccezioni per quelli destinati al vino o al latte.

L’accordo deve ancora ricevere l‘approvazione sia dal Parlamento Europeo che dai governi dei singoli Stati membri dell’UE. Una volta ottenuta l’approvazione definitiva, entrerà in vigore dopo 18 mesi.