A 57 anni, l’interrogativo sulla possibilità di accedere alla pensione diventa legittimo. In alcuni scenari, la risposta è affermativa e potrebbe sembrare un desiderio avverato, ma la realtà è più sfaccettata e non applicabile a tutti. La pensione anticipata prima dei 60 anni è una possibilità in casi specifici, ma richiede di soddisfare requisiti precisi.

Come si fa ad andare in pensione a 57 anni?

Esistono opzioni che, pur offrendo un percorso accelerato verso il pensionamento, sono molto selettive e non sempre vantaggiose dal punto di vista economico.

È fondamentale sottolineare, prima di esaminare le varie possibilità, che la pensione anticipata è una decisione che comporta dei costi. Indipendentemente dall’opzione scelta, andare in pensione a 57 anni significa ricevere un assegno inferiore rispetto a quello ottenibile con la pensione di vecchiaia standard, accessibile con un’età di 67 anni e un minimo di 20 anni di contributi, anche cumulabili.

Va precisato, inoltre, che l’opzione di andare in pensione a 57 anni è riservata a una ristretta minoranza di lavoratori, quindi è importante verificare se si rientra in questa categoria.

Requisiti e modalità pensione a 57 anni

L’accesso alla pensione Inps a 57 anni è una possibilità che può manifestarsi attraverso diversi scenari e opzioni, ciascuna con requisiti specifici.

Pensione di vecchiaia anticipata per lavoratori invalidi

Il primo percorso possibile è la pensione anticipata per lavoratori invalidi, riservata a coloro con una percentuale di invalidità non inferiore all’80%. Questa opportunità è limitata ai lavoratori del settore privato, escludendo autonomi e dipendenti del settore pubblico. È essenziale aver accumulato almeno 20 anni di contributi, e va notato che soltanto le donne possono accedere a questa forma di pensionamento a 57 anni, con l’età minima di 56 per le donne e 61 per gli uomini, più 12 mesi di decorrenza della pensione.

Pensione anticipata ordinaria 

Un secondo approccio è rappresentato dalla pensione anticipata ordinaria, accessibile anche senza invalidità. Questa opzione, collegata alla cosiddetta “quota 41”, consente il pensionamento con 41 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini). Questo percorso è aperto a donne che abbiano iniziato a lavorare precocemente, a 15 anni, con la condizione di aver versato contributi in modo continuativo. Da considerare anche una finestra di 3 mesi per il pagamento della pensione, tranne per i lavoratori AFAM e del comparto scuola.

Quota 41

La “Quota 41” può essere ottenuta anche attraverso la legge 104, con particolare attenzione ai cosiddetti caregiver. Questa misura consente il pensionamento con 41 anni di contributi (senza limiti di età), richiedendo 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni. La legge contempla diverse categorie protette, compresi invalidi, disoccupati e lavoratori impegnati in attività gravose e usuranti.

RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata)

Un’alternativa interessante è rappresentata dalla RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata), rivolta a coloro che aderiscono a un fondo previdenziale complementare. Questo strumento permette di ottenere una rendita per avvicinarsi alla pensione di vecchiaia, fornendo una soluzione valida di fronte a un assegno pensionistico ridotto.

Opzione Donna

Un’altra opzione è l'”Opzione Donna” dell’Inps, inizialmente progettata per le lavoratrici con 35 anni di contributi e 57 anni di età. Nel tempo, i requisiti sono stati modificati, richiedendo ora 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per le lavoratrici autonome, con la possibilità per queste ultime di continuare l’attività lavorativa.

Una modalità meno comune ma valida per anticipare la pensione è l'”isopensione”, riservata ai dipendenti di aziende con più di 15 dipendenti. Attraverso questa opzione, l’azienda può concordare con i sindacati e congedare i lavoratori più anziani, assumendosi il versamento dei contributi necessari per raggiungere la pensione di vecchiaia in anticipo.

Pensione casalinghe

Infine, per chi si dedica alla cura della casa senza retribuzione, la pensione a 57 anni è raggiungibile attraverso il Fondo Pensione Casalinghe. Il requisito è avere un’età inferiore ai 65 anni, aver contribuito al fondo per almeno 5 anni e non avere rapporti di lavoro dipendente o autonomo soggetti a contribuzione obbligatoria. Se i contributi versati soddisfano una quota prefissata dell’assegno sociale, è possibile accedere alla pensione di vecchiaia a 57 anni.