I militari della Stazione di Cesarò, in provincia di Messina, hanno sequestrato beni per un valore complessivo di 106mila euro a seguito dell’indagine su alcune truffe a ultranovantenni, oggi tutti deceduti. Sono 7 i denunciati per falsificazione e circonvenzione di anziano.

Truffe a ultranovantenni a Messina: 7 denunciati

Il lungo lavoro dell’indagine aperta dai carabinieri della Stazione di Cesarò ha portati alla scoperta di una rete di truffe a anziani ultranovantenni a Messina. I militari hanno sequestrato beni mobili e immobili per un valore di circa 106mila euro.

Purtroppo, tutte le vittime, data l’età avanzata, sono ad oggi deceduti, ma gli accertamenti continuano. Secondo i carabinieri, sarebbero coinvolti alcuni operatori del settore finanziario, che avrebbero approfittato con dolo dello stato di debolezza delle loro vittime.

In particolare, gli operatori avrebbero circuito gli anziani fino a convincerli a sottoscrivere contratti assicurativi, investimenti in titoli e polizze sulla vita, ottenendone, però, tutte le provvigioni.

Non solo, gli inquirenti sono riusciti a risalire all’appropriazione indebita di un ampio numero di capi di bestiame e fondi agricoli, strappati ai legittimi anziani proprietari da parte di alcuni allevatori dei comuni di Cesarò e San Teodoro. I soggetti finito sotto inchiesta avrebbero sfruttato l’età avanzata delle vittime per fargli firmare falsi contratti di lavoro, d’affitto e dichiarazioni e, così, poter ottenere contributi dall’Agea e dall’Inps.

La Procura della Repubblica di Catania ha emesso sette avvisi di conclusione delle indagini preliminari a soggetti di età compresa fra i 26 e i 55 anni, accusati di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione di erogazioni pubbliche, falsità ideologica e materiale.