Tipologie di K: quando si decide di sottoscrivere una polizza vita è necessario comprendere quali sono le differenze che intercorrono.

Scopriamo quali sono le differenti tipologie di capitale, sottolineando le caratteristiche distintive: capitale assicurato decrescente, assicurato, protetto, indicizzato e rivalutabile.  

Tipologie di K: quali sono le differenze?

Quando si decide di stipulare una polizza assicurativa sulla vita, è bene capire quali sono le differenze riguardanti le tipologie di capitale. La polizza vita non è altro che un prodotto assicurativo ramo vita che permette di beneficiare di differenti vantaggi. L’assicurazione sulla vita è una copertura assicurativa che consente di proteggere il mutuatario mettendolo al riparo dalle conseguenze economiche.

Nel caso in cui si decida di sottoscrivere un mutuo, la banca può richiedere che venga stipulata una polizza assicurativa sulla vita. Nel caso di infortunio, perdita del lavoro e di morte il debito residuo deve essere rimborsato dalla azienda assicurativa. La polizza vita va a proteggere il sottoscrittore e gli eredi nel caso in cui l’assicurato non riesca a fronteggiare il regolare pagamento delle rate.

La finalità della sottoscrizione di una polizza vita è quella di offrire all’assicurato una sorta di tutela per tutta la durata della vita. Si tratta di uno strumento ideale per chi punta a garantirsi un futuro sereno e ha un contratto di finanziamento o un contratto di mutuo. Sono differenti gli imprevisti che possono verificarsi nella vita e le assicurazioni sulla vita sono una valida soluzione per tutelarsi.

Capitale assicurato

Si parla di capitale assicurato nel caso in cui la somma di denaro venga erogata al soggetto beneficiario nel caso di decesso dell’assicurato. L’ammontare del capitale è proporzionale all’ammontare di denaro assicurato. Più elevato è il capitale assicurato, maggiore è il premio da versare alla compagnia assicurativa.

La normativa vigente prevede determinati limiti con riferimento alla variabile anagrafica ed all’importo del capitale assicurato. Il capitale non può eccedere il tetto massimo di due milioni di euro e il contraente deve sottoporsi a degli esami clinici, nel caso in cui abbia più di 60 anni.

Capitale indicizzato

Il capitale indicizzato vincola il capitale assicurato al trend inflazionistico computato in Italia dall’Istituto Nazionale di Statistica. Il sottoscrittore di un’assicurazione sulla vita si garantisce la rivalutazione del capitale sottoscritto, venendo a recuperare la perdita di potere d’acquisto che si materializza in conseguenza del trend inflazionistico.

La formula del capitale indicizzato è alla base delle assicurazioni vita indicizzate, che prevedono la rivalutazione del capitale e del premio, in base al trend dell’indice dei prezzi al consumo.

Capitale decrescente

Il capitale decrescente ricorre nelle assicurazioni vita, che prevedono la riduzione del capitale versato all’incrementare dell’età e del periodo di copertura della polizza. Nella polizza vita temporanea caso morte (TCM) è possibile rinvenire la formula del capitale decrescente.

Si tratta di una copertura assicurativa che ha una durata prefissata e viene utilizzata per proteggersi dai rischi di natura finanziaria. Una volta che il debito residuo diminuisce, anche il capitale assicurato si riduce.

Capitale rivalutabile

Nelle polizze vita il capitale rivalutabile fa riferimento alla prestazione in cui l’importo del capitale incrementa in funzione di determinate variabili. In tale caso il sottoscrittore effettua versamenti periodici che vengono investiti in una gestione separata.

Capitale protetto

Altra tipologia di capitale è quella del capitale protetto, che permette al sottoscrittore di rientrare in possesso di quanto versato al netto degli oneri di sottoscrizione. Questa tipologia di capitale consente di proteggere quanto versato nell’assicurazione vita dalle perdite.