Era la stagione 2020/21 quella in cui si concretizzò la rivoluzione in casa nerazzurra dell’anno prima con l’approdo in panchina dell’ex juventino Antonio Conte: la seconda squadra di Milano vinse il suo 19esimo scudetto. Secondo i suoi tifosi a distanza di qualche anno sta per ripetersi un’altra l’impresa scudetto questa volta a danni della Juve.
Ma perché impresa? Suonerebbe sicuramente male chiamarla così, ma per molti sostenitori nerazzurri (tra giornalisti e opinionisti simpatizzanti e gente comune) la conquista della seconda stella sembra essere etichettata proprio come un’impresa che non ha eguali.
Inter impresa scudetto: Juve antagonista per giustificare un titolo che arriverà con tre anni di ritardo
Da che il mondo esiste si sa che le imprese sono quelle derivanti da ottenimenti di obiettivi quasi irraggiungibili o non alla portata attraverso gesta clamorose che poi però si concretizzano. E’ Il caso dell’Inter 2023/2024 di Simone Inzaghi?
Se molti tifosi dipingono il cammino della propria squadra come “miracoloso” perché condito da un duello con la Juventus più ricca (parco giocatori più costoso) per me non è così: il duello non esiste ma soprattutto non è mai esistito perché la differenza di rosa è abissale.
Non si può esaltare la squadra bianconera per forza di cose solo per giustificare un titolo che arriverà (in casa nerazzurra) con tre anni di ritardo (il ciclo dell’Inter da 5 anni a questa parte avrebbe dovuto portare almeno altri due scudetti amaramente persi nei duelli con Milan e Napoli, squadre con rose molto inferiori della sua).
Il giochino di inventarsi un avversario forte per rendere eccezionale o straordinario o fuori dal comune come dir si voglia una vittoria così schiacciante non può reggere. Sapete perché? L’Inter, vincendo stra-meritatamente il tricolore non sta facendo altro che il suo dovere di corazzata che non ha fatto nei precedenti due campionati. Sta semplicemente dominando perché non potrebbe essere altrimenti: è decisamente la più forte e non c’è null’altro da aggiungere!
Se è vero come è vero che alcuni giocatori della Juve sono stati pagati molto e quelli dell’Inter presi a parametro zero è altrettanto vero che i valori reali non mentono: mentre la Juve ha investito su potenziali giocatori forti ma giovani, ancora acerbi e perciò inesperti per lottare a certi livelli, l’Inter ne ha presi di già pronti, dunque già esperti e capace di fronteggiare a tutti i livelli.
Non si dica che il parco giocatori della Juve di Allegri (ancora un cantiere aperto che sta vivendo il suo momento di ricostruzione da un paio di anni) sia all’altezza di quello dell’Inter di Inzaghi (a proposito l’allenatore piacentino è meritevole di complimenti per il gran lavoro fin qui fatto coi nerazzurri) a pieno regime e che sta raccogliendo i frutti di un lavoro partito quasi 5 anni fa per cercare di vincere il mondo.
Se si afferma che la Juve sia al pari dell’Inter allora bisogna giungere a trarre due conclusioni: o si vuol mentire sapendo di mentire o “non si pretende” di non voler capire nulla di calcio.
Lo scudetto nr 20 porta la seconda stella: l’Inter soltanto 42 anni dopo dalla Juve
Molto probabilmente non si arriverà a fine campionato per aspettare di esultare per il 20esimo scudetto nerazzurro. I punti di distacco attuali dalla Juventus sono tantissimi e permetteranno a tutti i tifosi interisti di festeggiare anzitempo la seconda stella che però la Juventus si è cucita addosso soltanto 42 anni fa.