Sembra un film fantascientifico e invece è tutto vero: i robot sono fra noi, o meglio se ne vanno in giro per le strade del Giappone. La piattaforma statunitense per le consegne a domicilio Uber Eats è arrivata nel Paese del Sol Levante, ma ha deciso di usare a mo’ di rider robot specializzati.
Uber Eats arriva in Giappone e usa i robot come rider per le consegne
Arrivano i robot per le consegne di Uber Eats in Giappone. Da domani 6 marzo, infatti, per le strade nipponiche si sentirà la squillante vocina dei veicoli verdi a guida autonoma specializzati per la consegna a domicilio dei pasti.
Attenzione: robot!
Sarà il cinguettante trillo di questi nuovissimi e ipertecnologici rider. Ogni robottino, infatti, è studiato e creato appositamente con un unico obiettivo: consegnare o ritirare, ad esempio, cotolette di maiale da ristoranti specializzati a Tokyo.
Al momento l’esperimento sarà condotto solamente su una piccola area della megalopoli giapponese, ma il sogno della società con sede in California è quello di poter espandere il modello in tutto il resto del Paese.
Sembra quasi i vivere in “Kiky consegne a domicilio“, nel quale la giovane streghetta sfruttava la sua scopa per volare in giro e consegnare tutto ciò di cui i cittadini avevano bisogno. I robot per le consegne, secondo il governo di Tokyo, potrebbero essere uno strumento essenziale per sopperire alla carenza di manodopera.
Non solo, il Giappone ha introdotto una serie di modifiche di legge sul traffico, così da permettere ai robot di circolare liberamente per le strade pubbliche. Oltre a Uber Eats, anche altre aziende come Panasonic stanno iniziando a sperimentare in questo senso, sfruttando le macchine per il trasporto delle merci.
I robot per le consegne
Sembrano proprio delle macchinine in miniatura uscite da un film d’animazione. Fari quadrati al posto degli occhi, tre ruote su ogni lato e un sistema di navigazione per sfrecciare sui marciapiedi per raggiungere i ristoranti, ritirare il cibo e consegnarlo al cliente.
Forse a qualcuno potrebbero ricordare un po’ Wall-E, con sensori per evitare i pedoni e gli ostacoli sul loro cammino. Queste macchinine verdi si muovono a circa 5,4 chilometri all’ora e possono lampeggiare per segnalare guasti o problemi e attendere, così, che il loro operatore umano vada a soccorrerli.
Il dirigente di Uber Eats ha dichiarato che inizialmente i robot avranno una portata limitata e, quindi, i clienti dovranno attendere in strada il loro arrivo, ma l’azienda sta lavorando affinché un giorno i robot siano in grado di arrivare fino alla porta di casa.
Secondo i calcoli più lungimiranti, il servizio potrebbe arrivare persino nelle zone più rurali ed essere d’aiuto agli anziani. Come spiega il dirigente:
Gli attuali conducenti non devono preoccuparsi perché anche tra cinque, dieci anni, ci sarà sempre lavoro per i partner umani sulla piattaforma
La progettazione dei veicoli a guida autonoma sono sviluppati in partnership fra Mitsubishi Electric e la start-up americana Cartken e consegneranno cibo solo da alcuni ristoranti nel trafficato quartiere di Nihonbashi. Per ora, inoltre, i clienti non possono decidere se usufruire del robot o meno, ma possono decidere se rifiutare o meno nel caso, invece, venga selezionato per loro.