È stata arrestata con l’accusa di tentato omicidio per aver aggredito il compagno con cui vive a Verona per tre volte nell’arco di pochi minuti, nella notte tra sabato 2 e domenica 3 marzo: ecco chi è la 34enne Anna Battaglini. Lo scorso ottobre denunciò pubblicamente l’ex partner di violenze, pubblicando sui social un post con le foto dei lividi che a suo dire l’uomo le aveva procurato.
Chi è Anna Battaglini, arrestata per il tentato omicidio del compagno a Verona
I fatti dei quali Anna Battaglini è accusata risalgono alla notte tra sabato 2 e domenica 3 marzo. Stando a quanto ricostruito finora, la donna, di 34 anni, avrebbe tentato di togliere la vita all’attuale compagno, un uomo originario della Romania sottoposto all’obbligo di firma per reati contro il patrimonio, per tre volte nell’arco di pochi minuti.
Approfittando del fatto che dormisse, l’avrebbe prima colpito con un coltello da cucina, “al collo lato sinistro e al naso lato destro”; poi lo avrebbe raggiunto in soggiorno, dove sembra che l’uomo si fosse rifugiato dopo essersi svegliato di soprassalto ed essere riuscito a disarcionarla, aggredendolo nuovamente con un coltello seghettato.
Infine lo avrebbe “afferrato per il collo” per “lanciarlo di peso contro una bicicletta”. Tre tentativi di ucciderlo non riusciti “per fatti indipendenti dalla sua volontà”, secondo l’accusa, cioè per la “reazione della parte offesa”, che l’ha poi denunciata alle autorità. Secondo la difesa, però, c’è un “ma”: un vicino di casa della coppia avrebbe infatti riferito ai carabinieri di aver sentito la 34enne urlare “aiuto” nel corso di una lite con l’uomo e di averla vista bussare ai portoni di diversi appartamenti dal suo spioncino.
Era l’1.05 della notte del presunto tentato omicidio e il testimone, preoccupato, aveva allertato il 112. Ciò che ci si chiede ora è se la donna non stesse cercando di sfuggire alla furia del suo compagno. Se non sia stato lui ad aggredirla per primo, provocandone una reazione. Del resto, secondo chi li conosce, tra loro i rapporti si erano fatti tesi da diverso tempo: sembra addirittura che la donna gli avesse chiesto di cambiare abitazione per scontare il resto della sua pena.
La denuncia dell’ex sui social
A fare chiarezza su quanto accaduto tra i due saranno gli investigatori. Ciò che è certo è che il nome della donna era già salito alla ribalta delle cronache: lo scorso ottobre sui social aveva pubblicato una foto in cui mostrava i lividi che a suo dire l’ex le aveva procurato, accusandolo pubblicamente di violenze.
Nel post si rivolgeva a tutte le donne vittime dei propri partner, spingendole ad avere il coraggio di denunciare. “Non dovete vergognarvi e subirli in silenzio come ho fatto io per tanto tempo”, scriveva. E al Corriere della Sera, che aveva deciso di mettersi in contatto con lei per capire cosa l’avesse portata ad esporsi, aveva detto:
Voglio che (le foto, ndr) vengano viste dal maggior numero di persone possibile… Devono rendersi conto che il mio ex, il bruto che mi ha ridotta così, è stato assolto dall’accusa di lesioni perché all’epoca ho commesso l’errore di non denunciarlo.
Ora l’accusa choc che gli è stata rivolta sembra ribaltare la sua situazione, ma sono tanti gli interrogativi a cui rispondere. La sua vicenda ricorderà a molti quella di Giulia Lavatura, la 41enne arrestata con l’accusa di aver provocato la morte della figlia di 6 anni e della sua cagnolina gettandosi con loro dal nono piano di una palazzina di via Dradi, a Ravenna.
Prima di ricorrere al gesto estremo la donna aveva pubblicato sui social un post in cui accusava il padre e il marito di confabulare contro di lei: sembra che da un po’ si rifiutasse di sottoporsi alle cure che gli erano state prescritte per i suoi problemi psichiatrici, finendo per distorcere la realtà che la circondava, vedendo nelle persone a lei vicine dei nemici.