I giochi a premi, come Gratta e vinci, Superenalotto, slot machine e casinò online, sono soggetti a diverse modalità di tassazione. Il reddito generato dal gioco ha subito un aumento graduale dello stanziamento fiscale da parte dello Stato dal 1967, seguendo modifiche legislative del settore.

Quando vanno dichiarate le vincite al gioco?

Le percentuali di tassazione sulle vincite derivanti da giochi come le slot machine (AWP) e le videolottery (VLT) sono stabilite mediante il Prelievo Erariale Unico (PREU), conforme alla Legge n°160 del 27 dicembre 2019. Tuttavia, il giocatore non è tenuto a versare alcuna somma direttamente, poiché la tassazione sulle vincite delle VLT e delle slot machine è applicata alla fonte. Quando si incassa la somma, questa già tiene conto dell’obbligo fiscale italiano, rendendo le vincite esenti dall’obbligo di dichiarazione al Fisco se ottenute su siti legali italiani o di altri Paesi dell’Unione Europea.

Anche per quanto riguarda Gratta e vinci, Lotto, Superenalotto e altri giochi gestiti dall’Amministrazione Dogane e Monopoli, e quindi dallo Stato Italiano, non vi è l’obbligo di dichiarare le vincite, poiché il premio è già tassato alla fonte quando supera i 500 euro.

Nel contesto dei casinò online, la tassazione varia in base all’importo vinto. In passato, si applicava una flat tax del 12% sulle vincite, ma tale pratica non è più vigente. Le vincite fino a 500 euro rimangono esenti da tassazione, ma per importi superiori si applica una tassazione crescente, partendo dal 15% per vincite fino a 1.000 euro e arrivando al 25% per vincite superiori ai 10 milioni di euro.

Quando invece si tratta di dichiarare premi diversi, ottenuti tramite siti di scommesse extra europei, è necessario inserirli nella dichiarazione dei redditi nella sezione “redditi diversi”, poiché in tali casi le tasse non sono state trattenute alla fonte. È importante notare che questo potrebbe essere interpretato come un’ammissione di colpevolezza riguardo alla partecipazione al gioco illegale, con le relative conseguenze previste dalla legge.

Cosa succede se non dichiaro le vincite al gioco?

In caso di un accertamento fiscale, specialmente per vincite notevoli, è consigliabile conservare la ricevuta della vincita per giustificare la propria situazione. Questa pratica vale sia per i giochi fisici che per quelli online, come sancito dalla sentenza della Cassazione numero 18245 del 07 giugno 2022, che richiede al contribuente di poter fornire una “prova analitica” delle vincite realizzate, andando oltre le sole informazioni sugli accessi ai casinò online.

Per quanto riguarda invece i proventi da vincite ottenute su siti extra europei, se esse non vengono inserite nella dichiarazione dei redditi, il contribuente può essere soggetto a sanzioni in caso di accertamento fiscale.

Nel caso di gioco illegale e scommesse clandestine invece, si rischia una multa fino a 516 euro e l’arresto fino a 3 mesi.