143 donne Inuit hanno fatto causa alla Danimarca per averle costrette a indossare dispositivi contraccettivi intrauterini negli anni ’60 e ’70. Le indigene della Groenlandia stanno inoltre chiedendo un risarcimento all’ex sovrano coloniale.
Groenlandia, le donne Inuit fanno causa alla Danimarca per contraccezione forzata
Un gruppo di donne in Groenlandia ha presentato denuncia contro la Danimarca per una campagna di controllo delle nascite e ha richiesto un risarcimento totale di circa 43 milioni di corone.
Le donne Inuit affermano che le autorità sanitarie danesi hanno violato i loro diritti umani. Negli anni ’60 e ’70, circa 4.500 donne Inuit sono state sottoposte all’applicazione di dispositivi intrauterini, molte delle quali non erano consapevoli dell’intervento o non vi hanno dato il loro consenso.
Tra il 1966 e il 1970, la Danimarca ha introdotto una campagna di controllo delle nascite nel territorio artico, ancora sotto la sua tutela nonostante non fosse più una colonia dal 1953. La campagna è venuta alla luce dopo che nel 2022 l’emittente danese DR ha riportato i registri. Nel settembre 2022, i governi di Danimarca e Groenlandia hanno avviato un’indagine sulla campagna, la cui conclusione è attesa nel 2025.
Non è il primo scandalo
La Groenlandia era una colonia danese fino al 1953. Nel 1979, l’isola ottenne un governo interno e 30 anni dopo la Groenlandia divenne un’entità autonoma. Tuttavia, la Danimarca mantiene il controllo sugli affari esteri e sulla difesa. Nel 1992, la Groenlandia ha assunto il controllo sulla sanità.
Il caso è solo uno dei numerosi emersi negli ultimi anni, con accuse di cattiva condotta da parte delle autorità danesi nei confronti della popolazione della sua ex colonia.
La Danimarca si è pubblicamente scusata nel 2022 con le vittime di un esperimento condotto negli anni ’50, in cui i bambini furono portati dalla Groenlandia per un progetto volto a creare un’élite di lingua danese sull’isola artica.