Tragedia, oggi 4 marzo, a Ariano Irpino, un comune in provincia di Avellino, dove un agente della penitenziaria si è suicidato sparandosi con la sua pistola d’ordinanza. Incerte le motivazioni che hanno spinto l’uomo, di 55 anni, originario di Serino, a un gesto tanto estremo.

Tragedia ad Avellino, suicidato agente della penitenziaria: aveva 55 anni

Si è suicidato sparandosi con la sua pistola d’ordinanza, l’agente della Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Un gesto estremo, oggi, 4 marzo, sul quale ancora aleggiano molte ombre.

La Fp Cgil Polizia Penitenziaria e l’Fp Cgil Regione Campania hanno voluto esprimere il proprio cordoglio e vicinanza a una famiglia distrutta dal dolore:

Un collega della Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere di Ariano Irpino si è tolto la vita oggi con un colpo sparato con la sua pistola d’ordinanza. Il collega, originario di Serino (AV) aveva 55 anni. Ai suoi familiari va il nostro principale pensiero e profondo cordoglio

Hanno comunicato in una nota, rivolgendo un pensiero a tutti i colleghi:

Desideriamo anche manifestare un senso di vicinanza a tutti gli altri suoi colleghi che in questo momento si staranno interrogando, come noi, come tutti i gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria di tutta Italia, perché così tanti Poliziotti penitenziari arrivino a compiere questi gesti estremi

Il Fp Cgil Nazionale, Mirko Manna, ha denunciato l’alto tasso di suicidi fra le fila della polizia penitenziaria, sottolineando lo stato di crisi in cui versa il comparto:

La Polizia Penitenziaria ha la percentuale maggiore di suicidi tra tutte le Forze di Polizia dello Stato. Incide sicuramente lo stress che i Poliziotti penitenziari sono costretti a subire da decenni di incoerenza di politiche governative decise solo da questioni elettorali del momento. Non è normale che un servitore dello Stato venga spedito ogni giorno in prima linea contro i problemi generati da una gestione delle carceri che fa acqua da tutte le parti

E conclude:

Servono assunzioni immediate più di quelle propagandate nelle audizioni parlamentari che non sono nemmeno sufficienti a sostituire il personale che ogni anno va in pensione, si congeda anticipatamente. Assunzioni di Polizia Penitenziaria ma anche di personale delle funzioni centrali, per dare piena attuazioni al presupposto della sicurezza nelle carceri e alla funzione istituzionale che la Costituzione indica all’amministrazione penitenziaria

Il caso precedente a Cosenza

La morte del 55enne di Serino segue strettamente quella di un collega, a Cosenza, avvenuta lo scorso 24 febbraio. La tragedia, del tutto uguale a quella di Ariano Irpino, ha riguardato il suicidio di un agente della penitenziaria che si è sparato con la sua pistola d’ordinanza.

Stavolta, l’uomo di 57 anni, che ha lasciato moglie e due figli minorenni, si è suicidato fuori dal turno di lavoro all’interno del carcere del capoluogo calabrese. Secondo gli accertamenti, il 57enne era stato aggredito circa 4 o 5 anni fa mentre era in servizio. Nemmeno in questo caso si conoscono i motivi che hanno spinto l’uomo a un tale gesto.