E’ morta il 4 marzo 2024 a Roma Barbara Balzerani, ex militante delle Brigate Rosse (Br). Nata nel 1949 a Colleferro, Balzerani si unì alle Br nel 1975. Nonostante non abbia mai manifestato pentimento o distanziamento dal gruppo, espresse profonda rammarico “per quanti furono colpiti” dalle azioni terroristiche.
Barbara Balzerani: causa della morte
Barbara Balzerani si è spenta all’età di 75 anni. La causa della morta è una lunga malattia, di cui aveva accennato nel suo ultimo libro “Respiro”.
Barbara Balzerani: vita privata
Ultima di cinque fratelli, Barbara Balzerani era figlia di un autista di pullman. Nel 1969, decise di trasferirsi da Colleferro a Roma insieme all’amica d’infanzia Gabriella Mariani, anch’essa coinvolta successivamente nelle Brigate Rosse e arrestata nel 1978. Barbara si iscrisse alla facoltà di Filosofia, conseguendo la laurea nel 1974. Nel frattempo, iniziò a lavorare presso un asilo specializzato nell’assistenza a bambini con disabilità. Parallelamente agli studi, si avvicinò agli ambienti della sinistra extraparlamentare impegnandosi attivamente in Potere Operaio. Durante questo periodo, fa la conoscenza di Antonio Marini, che diventa suo marito, ma la loro unione è destinata a durare poco, separandosi poco dopo.
Barbara Balzerani: omicidi, condanne
Coinvolta in vari omicidi delle Br, tra cui quello di Girolamo Minervini e l’agguato di via Fani, nel 1981 partecipò al sequestro del generale della NATO James Lee Dozier. Arrestata nel 1985, quattro anni dopo il fallito tentativo di gestire la scissione dell’organizzazione, guidando la fazione delle “Brigate Rosse – Partito Comunista Combattente”, fu soprannominata la “primula rossa”. Durante la sua detenzione, rivendicò l’omicidio dell’ex sindaco di Firenze Lando Conti, perpetrato dalle Br, e venne condannata all’ergastolo.
Nonostante non abbia mai cambiato la sua posizione nei confronti delle Br, nel 1993 esprimeva rimorso per i danni causati dal terrorismo, e nel 2003 criticò l’attività delle cosiddette Nuove Br. Nel 2006 le fu concessa la libertà condizionale, e tornò in libertà, avendo scontato la sua pena, nel 2011.