Fuoco e tensioni in rete dopo le dichiarazioni di Michelle Hunziker durante l’intervista di domenica 3 marzo a Verissimo: quelle riguardo la mancata attività dei centri antiviolenza in periodo di pandemia, in particolare, sono state smentite da D.i.Re, l’associazione – Donne in Rete contro la violenza-, che ha smentito quanto dichiarato dalla showgirl. Scopriamo insieme i particolari della vicenda.

La rete antiviolenza D.i.Re contro Michelle Hunziker: l’affermazione errata

Parte in quarta contro Michelle Hunziker e le sue affermazioni la rete D.i.Re, che puntualizza diversi aspetti riguardo l’impegno dei centri antiviolenza che hanno operato anche in periodi difficilissimi in Italia, come quello della pandemia.

La showgirl, dal suo canto, durante la trasmissione condotta da Silvia Toffanin, avrebbe parlato della sua associazione antiviolenza, Doppia Difesa, come l’unica aperta in periodo Covid:

“Non ci siamo fermate neanche durante il Covid, quando tutti i centri antiviolenza giustamente erano fermi. Non siamo una fondazione fantasma, anzi. Noi operiamo e se c’è qualcuno che ha lottato per avere due leggi, uno sullo stalking e “codice rosso”, quella è Doppia Difesa.

Secondo D.i.Re, Michelle avrebbe generalizzato, e le parole della showgirl sarebbero completamente errate. Tutti i centri antiviolenza della rete, infatti, sono rimasti aperti e attivi durante l’intera pandemia, continuando a offrire supporto alle donne vittime di violenza.

Inoltre, i siti impegnati in progetti di accoglienza in emergenza, lo ricorda lo stesso annuncio, hanno continuato a operare 24 ore su 24, raggiungendo le persone bisognose anche negli ospedali, nelle stazioni dei carabinieri e nei commissariati.

La risposta contro Hunziker: parlano i dati

Non si ferma alle mere affermazioni la rete antiviolenza, che dimostra la sua attività proprio con i dati raccolti nel corso della pandemia. Nel comunicato, infatti, aggiunge:

“La dimostrazione di quanto le affermazioni di Hunziker siano frutto di un’imperdonabile disinformazione, è contenuta nei numeri del Monitoraggio svolto dalla rete D.i.Re durante l’emergenza sanitaria da Covid-19”.

Le richieste di aiuto ai centri antiviolenza D.i.Re, infatti, nel triste periodo pandemico, sono aumentate del 74%. Dal 2 marzo al 5 aprile 2020, almeno 2.867 donne hanno chiamato i centri, di cui il 28% non si era mai rivolto prima a presidi di questa rete. Sono dati che ci testimoniano l’importanza del lavoro svolto da tali attività e che smentiscono le parole della showgirl.

Inoltre, ricordiamo che la maggioranza degli episodi di violenza di genere si consumano proprio in casa e non deve sorprendere il fatto che sia stato un momento per le donne di maggiore urgenza per la loro sicurezza in Italia. E’ un bene che centri come quelli della rete D.i.Re siano rimasti attivi in un periodo così difficile.