Con l’espressione “pensione precoci” ci si riferisce a una forma anticipata di trattamento pensionistico concessa, su richiesta, ai lavoratori che possono vantare almeno 12 mesi di contribuzione effettiva prima del compimento del 19° anno di età.

Questo beneficio è riservato a coloro che soddisfano determinate condizioni specificate dalla legge e che hanno accumulato almeno 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2026. È importante notare che a partire dal 1° gennaio 2027, questo requisito sarà rivalutato in base all’incremento dell’aspettativa di vita, come confermato anche dalla Legge di Bilancio 2024.

Quanto si perde andando in pensione con Quota 41?

La pensione per i lavoratori precoci con almeno 41 anni di contributi non subisce alcuna decurtazione dell’assegno, il che significa che il calcolo viene effettuato tenendo conto di tutti i contributi versati. Vediamo insieme come viene calcolato l’importo, e presto noterete che non si subisce alcuna perdita con la pensione anticipata per lavoratori precoci.

Calcolo pensione con Quota 41

Per la pensione dei lavoratori precoci, il calcolo dell’assegno pensionistico segue un approccio misto, combinando elementi retributivi e contributivi. Questa metodologia si applica a individui con meno di 18 anni di contributi al 1° gennaio 1996, i quali avrebbero usufruito del sistema retributivo solo se avessero accumulato più di 18 anni di contributi alla stessa data.

Nel contesto del calcolo della quota 41, che converte i contributi in un assegno pensionistico, si adotta un sistema “misto”. Questo implica l’utilizzo del sistema retributivo per i contributi versati fino al 31 dicembre 1995, mentre dal 1° gennaio 1996 in poi si applica il sistema contributivo. In pratica, ciò significa che non esiste una corrispondenza diretta tra l’ultimo stipendio ricevuto e l’importo del rateo pensione. Esaminiamo alcuni esempi per comprendere meglio questo principio.

Esempio

Coloro che soddisfano i requisiti per la pensione dei lavoratori precoci devono effettuare il calcolo della loro pensione utilizzando il sistema misto. Ad esempio, coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 16 anni possono andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2026. Il valore della pensione sarà determinato in base ai contributi versati e alla loro retribuzione. Lo stesso principio si applica a coloro che hanno iniziato a lavorare a 18 anni e intendono accedere alla quota 41 per i lavoratori precoci.

Tuttavia, per coloro che hanno iniziato a lavorare a 19 o 20 anni, la pensione dei lavoratori precoci non è applicabile, e dovranno quindi attenersi alle normative vigenti, uscendo dal mondo del lavoro secondo le regole stabilite. Nel caso in cui siate interessati alle regole per il 2024, vi suggeriamo di leggere ulteriori dettagli in attesa della conclusione della riforma pensioni 2024.

Per ottenere un’idea dell’importo della pensione anticipata, è possibile utilizzare PENSAMI, il simulatore INPS dedicato alla pensione, di cui forniamo ulteriori informazioni in questo approfondimento. Ora, esaminiamo le novità del 2024 per i lavoratori precoci che desiderano andare in pensione.