Il sale è un elemento fondamentale per la dieta, soprattutto perchè apporta la quantità di sodio che è necessaria al fabbisogno umano. Spesso però si superano le quantità consigliate con il rischio di provocare problemi per la salute. Quali sono quindi le dosi giuste da assumere durante la giornata? E come fare per ridurre in modo naturale l’uso di sale in cucina? Ecco le migliori alternative per una alimentazione bilanciata.

Quanto sale si può consumare al giorno?

In assenza di particolari problemi di salute o patologie croniche, l’assunzione quotidiana di sale non dovrebbe creare conseguenze, ma occorre sempre limitare l’uso ed attenersi alle dosi consigliate. Quindi nell’ambito di un regime alimentare equilibrato, assumere sodio con i cibi o aggiungendo sale alla dieta può contribuire al reintegro naturale delle sostanze che vengono eliminate quotidianamente dall’organismo.

La sua azione è infatti importante per la regolazione del Ph e per mantenere le giuste riserve nelle ossa. Quando però questo elemento è in eccesso, può comportare rischi. Specialmente a lungo termine. Per questo motivo sarebbe importante diminuire le quantità.

Ricordando che il sale è già presente in molti alimenti e quindi l’eventuale aggiunta potrebbe essere controproducente ed aumentare i fattori che concorrono alla comparsa di malattie, soprattutto in soggetti già predisposti.

Dosi consigliate dall’OMS

L’Organizzazione Mondiale della Sanità da anni porta avanti una campagna rivolta a tutti i consumatori e ai produttori alimentari al fine di sensibilizzare su una riduzione dell’aggiunta di sale nella dieta quotidiana.

Tra gli obiettivi strategici dell’OMS c’è infatti quello di arrivare ad una diminuzione di almeno il 30% entro il 2025. Negli interventi per migliorare le politiche c’è la pubblicazione aggiornata delle dosi da non superare per evitare il rischio di comparsa delle malattie non trasmissibili, per le quali la quantità di sodio è fondamentale.

Come hanno stabilito gli esperti, ogni giorno non bisognerebbe superare i 5 grammi di sale, che corrispondono a 2 grammi di sodio. La quantità che equivale ad un cucchiaino da tè. Inoltre bisogna fare particolare attenzione ai cibi pronti, e a quelli che notoriamente sono tra le principali fonti di sodio. E cioè: salumi, formaggi e pane.

Quindi è molto importante imparare a leggere le etichette, soprattutto se si tratta di alimenti da consumare fuori casa, come quelli già cotti da scaldare o preparazioni di gastronomia preferendo quelli con la dicitura “A basso contenuto di sale/sodio“.

Perchè troppo sale fa male, i rischi

Il rischio che può derivare da un eccessivo consumo di sale attraverso l’alimentazione è quello di sviluppare patologie croniche. L’eccesso di sodio è infatti tra le principali cause di malattie e morte per danni agli organi, principalmente sistema cardiovascolare cuore, fegato, reni e cervello.

Inoltre, fattore primario per la comparsa di problemi come l’ipertensione e tutte le conseguenze che ne derivano, ma anche ritenzione idrica, e altri segni che possono essere causati dalla disidratazione con sintomi quali: secchezza della pelle, sete eccessiva, gonfiore agli arti.

Come ridurre l’uso di sale in cucina

Per preservare la salute ridurre il consumo di sale è fondamentale. Anche se non si hanno particolari malattie croniche o non si è a rischio di problemi ereditari come pressione alta o patologie cardiache, il consiglio è quello di limitare al minimo l’aggiunta del sale ai cibi che si preparano in casa. Leggere bene le etichette dei prodotti pronti ed evitare di mangiare troppi alimenti che contengono elevate quantità di sodio come gli snack salati, gli insaccati e i formaggi stagionati.

Nella preparazione dei pasti quotidiani per aumentare il gusto, si possono usare insaporitori a base di spezie ed erbe aromatiche in base ai gusti. Imparando a aggiungere più ingredienti freschi come cipolla, aglio, aceto, limone al posto del classico pizzico di sale.