Immancabile come l’influenza in inverno, la Sicilia brucia appena le temperature cominciano ad alzarsi. Nel 2023 la devastazione dovuta ai numerosi incendi ha causato la scomparsa di ettari di territorio boschivo, danneggiando anche fattorie e case. Ora i cittadini dicono basta e inviano una diffida agli Enti pubblici, colpevoli di essere sempre impreparati ad affrontare il problema.

Incendi in Sicilia, i cittadini inviano la diffida agli enti pubblici

Rappresentati dallo Studio legale Palmigiano, i cittadini siciliani hanno inviato una diffida agli enti pubblici per non aver saputo gestire e prevenire la devastazione degli incendi, che la scorsa estate ha provocato ingenti danni per circa 300 milioni di euro.

I roghi scoppiati sull’isola hanno costretto famiglie ad andare via dalle proprie case, per l’intenso fumo e la possibilità che le fiamme lambissero anche gli edifici. Distrutti ettari di area boschiva, campi e uccisi centinaia di animali.

Una situazione sempre più insostenibile, della quale i siciliani “incolpano” la Presidenza della Regione siciliana, l’assessorato Territorio e Ambiente, il Dipartimento regionale della Protezione civile, il Comando del Corpo forestale regionale (Servizio 4, Antincendio boschivo). Diffidati anche la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco, in particolare l’Ufficio Prevenzione incendi e la Sala operativa, il Ministero dell’Agricoltura, la Città metropolitana di Palermo e i Comuni di San Vito, Cefalù, Gratteri e Monreale.

Una missiva collettiva fortemente voluta, e promossa, da Bonetta dell’Oglio, una chef impegnata nella difesa della biodiversità. La donna si è rivolta agli avvocati Alessandro Palmigiano e Luca Panzarella per manifestare la propria indignazione e malcontento.

All’iniziativa si sono aggiunte sempre più persone, tanto da far nascere l’associazione Isola Fenice, presieduta proprio dalla chef:

Gli abitanti delle località coinvolte sono vittime da anni degli incendi, che distruggono proprietà, parchi e riserve naturali di inestimabile valore ambientale e culturale, infrastrutture, aziende, autoveicoli, linee telefoniche ed elettriche, impianti, vegetazione, strutture alberghiere, stalle, vite umane e animali; continuare così non è più possibile l’estate è alle porte e un nuovo “25 luglio” non si deve in alcun modo verificare; l’obiettivo dell’associazione Isola Fenice, in rappresentanza dei soggetti danneggiati e di tutti i cittadini sensibili alla salvaguardia del nostro territorio, è che le amministrazioni interessate provvedano immediatamente a porre in essere tutte le attività finalizzate a evitare l’innesco e la propagazione di incendi

Una tragedia evitabile

I siciliani sono concordi nel dire che l’ampio numero di incendi che ogni estate, da anni, bruciano la regione possono essere evitati con i giusti controlli. Controlli che puntualmente vengono disattesi e gli enti preposti risultano sempre impreparati.

L’avvocato Palmigiano ha spiegato che:

Nonostante fosse ben noto agli enti deputati al controllo, alla previsione e alla prevenzione degli eventi incendiari, che a fronte di temperature atmosferiche particolarmente elevate e violenti venti di scirocco e libeccio, molti territori e aree fossero soggetti da anni a incendi di natura dolosa o colposa, alcuna contromisura è stata posta in essere per evitare i gravissimi fatti. È evidente, pertanto, che tali eventi si sono verificati anche in ragione delle condotte omissive della pubblica amministrazione, a fronte di specifici obblighi normativi che imponevano delle doverose condotte di tutela e vigilanza preventiva del territorio, del tutto disattese. Questa azione legale collettiva serve a fare in modo che la magistratura costringa gli enti preposti ad assolvere tali obblighi

A rispondere alla diffida per il momento sono i Comuni di Gratteri e Cefalù e dal Comando del Corpo forestale. Il sindaco di Gratteri, Giuseppe Muffoletto, si è prodigato a mettere in atto tutti i dispositivi di legge per pattugliare il territorio e sventare eventuali focolai. Muffoletto, inoltre, si è impegnato a costituire il C.o.c. (Centro operativo comunale).

Invece dal sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello, arriva la nomina di un professionista per l’ampliamento della rete antincendio e ha avvisato i proprietari di zone in stato di abbandono o degrado di attivarsi il prima possibile per ripulire le aree.

Infine, il Comando del Corpo forestale si sta muovendo per attuare i compiti istituzionalmente assegnati. Si tratta della salvaguardia del territorio e l’attività di antincendio boschivo, rassicurando la popolazione. Dal canto suo, dell’Oglio risponde:

Restiamo in attesa delle risposte, ma soprattutto delle azioni di tutti gli altri Enti diffidati e auspichiamo che la Regione siciliana metta immediatamente e senza indugi tutti gli Enti coinvolti nelle condizioni di poter proteggere il territorio e i suoi abitanti, fornendo loro mezzi, dotazioni e personale in misura congrua alla tipologia di territorio e ai fattori di rischio