Se stai seguendo la nuova stagione della fiction Rai “Doc – Nelle tue mani”, è probabile che tu conosca la storia di Andrea Fanti, interpretato da Luca Argentero, che si ispira al dottor Pierdante Piccioni, noto come il “Dottor Amnesia”. Nato nel 1959 a Levata di Grontardo, provincia di Cremona, Piccioni ha avuto una carriera medica di successo, diventando primario del pronto soccorso presso l’Ospedale Maggiore di Lodi e di Codogno. Inoltre, è professore universitario presso l’Università degli Studi di Pavia e consulente del Ministero della Salute.

Pierdante Piccioni e l’incidente che gli ha fatto perdere la memoria

Il destino del dottor Pierdante Piccioni ha subito una drastica svolta il 31 marzo 2013, quando è rimasto coinvolto in un grave incidente stradale sulla tangenziale di Pavia, finendo in coma.

Al suo risveglio, la sua percezione del tempo era completamente distorta, convinto di trovarsi ancora nel 2001 e inconsapevole degli eventi cruciali che avevano caratterizzato gli anni trascorsi, come le dimissioni di Benedetto XVI, l’elezione di Papa Francesco, l’ascesa dei social media e l’inizio della crisi economica.

La sua memoria, inghiottita da un buco nero causato da una lesione alla corteccia cerebrale, non riusciva a riconoscere la moglie, i figli e persino la sua identità, percependosi erroneamente come un quarantenne.

Nonostante questa traumatica perdita di memoria, Piccioni ha ritrovato la sua passione per la medicina, tornando a studiare e ad aggiornarsi, e si è distinto nel fronteggiare l’emergenza COVID-19 all’Ospedale di Lodi.

Pierdante Piccioni non ha recuperato la memoria

Nonostante le difficoltà, Pierdante Piccioni ha dimostrato una straordinaria resilienza. Dopo l’incidente, non ha mai riconquistato completamente la memoria degli anni persi ma, con tenacia e passione, è tornato a lavorare come direttore dell’Unità operativa del Pronto Soccorso presso l’ospedale di Lodi, svolgendo un ruolo cruciale durante la pandemia.

La sua esperienza ha anche portato Piccioni a dedicarsi al supporto dei pazienti post-acuti, completando un master in Pazientologia per comprendere meglio il loro percorso e assicurarsi che non si sentano soli.