Sono ore di caos ad Haiti. Le bande armate stanno mettendo a ferro e fuoco il Paese caraibico e, in particolare, la capitale Port-au-Prince. Prese di mira alcune strutture e le due principali carceri, da cui sono evasi 4mila detenuti. I prigionieri hanno approfittato della situazione di disordine generale riuscendo a passare inosservati. Gli scontri a fuoco delle ultime ore hanno causato anche diverse vittime e i morti sarebbero almeno 12.
Haiti, assalto alle carceri: detenuti evasi e violenza dilagante
Le autorità di Haiti hanno dichiarato lo stato di emergenza di 72 ore. Le insurrezioni delle bande armate hanno l’obiettivo di far dimettere il primo ministro Ariel Henry, che attualmente è fuori dal Paese. La situazione è totalmente allo sbando e anche il principale stadio di calcio del Paese è stato occupato dagli assalitori. Il ministro delle Finanze, Patrick Boivert, ha già avvisato che la polizia utilizzerà tutti i mezzi legali in suo possesso per cercare di arginare l’emergenza ad Haiti.
Continua a salire il bilancio dei morti
Le proteste contro il primo ministro Henry vanno avanti ormai da settimane. Il conto delle vittime è aumentato progressivamente e ad inizio febbraio il bilancio era già di 5 morti. Il governo sta cercando di contrastare l’azione delle bande in tutti i modi e ha imposto il coprifuoco dalle 18 alle 5. Nel frattempo il premier Henry ha esortato alla calma e ha chiesto agli haitiani di considerare il governo e la polizia dalla loro parte.