Antonio Laudati, chi è e cosa sappiamo sul giudice antimafia indagato a Perugia. L’indagine risale allo scorso 3 agosto, nata in seguito ad una segnalazione da parte del ministro della Difesa Guido Crosetto. Ora l’inchiesta si è allargata, coinvolgendo appunto anche Laudati. Insieme al giudice, nel registro degli indagato, ci sono circa un’altra decina di persone. Sono in totale una quindicina.

Chi è Antonio Laudati e per cosa è indagato

Antonio Laudati, già sostituto alla Procura nazionale Antimafia, è attualmente indagato a Perugia per accesso abusivo a sistemi informatici e banche dati, ma non solo. Le accuse che vengono mosse nei suoi confronti sono anche di falso e di divulgazione di informazioni riservate.

Al momento sono in corso attività investigative ed inchieste. Precisiamo dunque che giudice non è stato accusato né tantomeno ritenuto colpevole in via definitiva di qualche reato, per adesso. È solamente indagato per i motivi appena citati.

Insieme a lui, nel registro degli indagati c’è anche il maresciallo della Guardia di Finanza Pasquale Striano. A coordinare l’inchiesta è il procuratore Raffaele Cantone.

Secondo quanto emerso fino ad oggi, una quindicina di persone che risultano essere nel registro degli indagati avrebbero, a vario titolo e in vario modo, “spiato” politici e personaggi famosi del mondo dello spettacolo e dello sport.

Chi sono i politici e i vip “spiati”?

Sulla vicenda sta indagando la Procura di Perugia e le indagini sembrano essere solamente all’inizio. Come abbiamo detto prima, a far partire tutto è stata la denuncia partita dal ministro Crosetto a proposito di una presunta anomala attività di spionaggio e ai suoi danni.

Ebbene, Crosetto potrebbe non essere l’unica persona ad essere stata “spiata”. Oltre a lui, tra le presunte vittime di dossieraggio spuntano i nomi di Daniela Santanchè, Ignazio La Russa, Denis Verdini, Matteo Renzi, Francesco Totti e quello presidente della Federcalcio Gabriele Gravina.

Anche il Sottosegretario alla Presidenza del consiglio Fazzolari, il ministro delle Imprese Urso e quello dell’Agricoltura Lollobrigida potrebbero essere tra questi. Lo stesso vale anche per la ministra del Lavoro Calderone e il sottosegretario della Lega Durigon.

Nei presunti spiati poi, nei giorni scorsi, sono emersi altri nomi famosi come quello di Fedez e quello del presidente dell’Osservatorio Giovani-Editori Ceccherini. Sembra esserci anche Cristiano Ronaldo nella lista.

Il pm Antonio Laudati e il finanziere Pasquale Striano potrebbero aver messo sotto osservazione illecita questi personaggi. Lo avrebbero fatto quando entrambi si trovavano in servizio presso la Procura nazionale Antimafia.

Il primo, Laudati, ex sostituto procuratore dell’antimafia, guidava la struttura che riceveva le cosiddette “Sos” (segnalazioni operazioni sospette). Al secondo, Striano, al momento, vengono contestati centinai di accessi abusivi alla banca dati delle Sos.

I punti da chiarire

L’inchiesta della Procura di Perugia su presunte attività di dossieraggio che vedono al centro come possibili vittime politici, personaggi sportivi e persone del mondo dello spettacolo, si sta allargando sempre di più.

Sotto indagine è il gruppo di lavoro della Procura nazionale Antimafia che si occupava delle Sos. Come abbiamo detto, Antonio Laudati, risulta essere iscritto nel registro degli indagati insieme ad altre persone. Tra questi ci sono anche alcuni giornalisti.

I membri della Procura stanno cercando di capire qual è il vero nodo di queste presunte attività volte a “spiare” le personalità sopra citate. Se effettivamente ci sono stati questi reati, quali sono stati gli scopi? Questa è una delle principali domande a cui gli investigatori stanno cercando risposta.

Le presunte attività di dossieraggio potrebbero essere state impiegate solamente per fini giornalistici o forse anche per altro.

Per quanto riguarda il ruolo del giudice Antonio Laudati, al quale sembra essere stato notificato un invito a comparire in Procura, sappiamo che il suo avvocato difensore, il legale Andrea Castaldo ha fatto sapere che il magistrato risponderà alle domande e avrà modo di chiarire la sua “completa estraneità ai fatti contestati”.