L’esperto di calciomercato Fabrizio Romano accusato in Danimarca: il motivo. – Fabrizio Romano è ormai uno dei giornalisti sportivi più influenti al mondo, tanti lo considerano la voce più autorevole del calciomercato o comunque una delle più autorevoli. E soprattutto nel 2023 è stato riconosciuto come il profilo X (ex Twitter) più influente sulla terra. In tanti corrono sul suo profilo per “verificare” se una notizia sia vera, affidabile e soprattutto il suo “Here We Go” è ormai iconico in tutto il mondo. La forza dal punto di vista giornalistico di Romano è ormai nota a tutti, ma in Danimarca negli ultimi giorni il suo nome sta girando per un altro motivo.

Tutto sarebbe cominciato dalla testata scandinava Tipsbladet. Il 28 febbraio, infatti, il giornale danese ha riportato una piccolo botta e risposta tra Fabrizio Romano e il Copenhagen, squadra di calcio danese. Quel giorno, Fabrizio Romano aveva riportato sul suo profilo X che Roony Bardghji, 18enne considerato talento del calcio svedese in forza al Copenaghen, non aveva ancora giocato un minuto dall’inizio del 2024 perché il calciatore non vorrebbe rinnovare il proprio contratto in scadenza nel 2024. Il Copenhagen aveva risposto, dicendo che non è vero che Bardghji non voglia rinnovare, smentendo l’esclusiva di Romano. Tutto regolare, classiche dinamiche da calciomercato. In Danimarca però le accuse non si sono fermate.

Fabrizio Romano accusato in Danimarca: cosa è successo

Ad andare oltre nella questione è stato il giornalista danese Troels Bager Thøgersen, che scavando più a fondo nella questione, ha accusato Romano di fare favori ad alcuni procuratori in cambio di notizie esclusive. Nel caso del 18enne del Copenaghen, dunque, secondo quanto riportato in Danimarca, Fabrizio Romano avrebbe fatto “un favore” alla CAA Base Ltd, agenzia del calciatore britannica che cura gli interessi di calciatori come James Maddison, Kingsley Coman, Bremer, Rico Lewis, Raphael Varane e molti altri. La notizia della rottura tra il Copenaghen e Bardghji, quindi, secondo il giornalista danese avrebbe potuto attirare l’attenzione di diversi club europei. Ma andando ancora oltre, secondo Tipsbladet – che precisa di aver letto dei documenti ufficiali – Romano stipulerebbe accordi commerciali ben precisi con alcuni club.

Accordi che, secondo la testata in Danimarca, permettono al giornalista di ricevere dei soldi in cambio di pubblicità sui propri profili social. Ciò causerebbe popolarità al calciatore e dunque gliene accrescerebbe il valore di mercato. Tutte ipotesi riportate in Danimarca. Caso che non è finito lì e che è proseguito anche in Norvegia, pochi giorni dopo.

Il caso in Norvegia

Il caso dunque è diventato più noto nella zona anche pochi giorni dopo, quando l’1 marzo la testata norvegese Idrettspolitikk ha pubblicato un articolo. Qui si ribadiva ciò che era già stato detto in precedenza, ma con testimonianza diretta. Quella dell’ex responsabile del marketing del Valerenga, un noto club della prima divisione norvegese, Mehran Amundsen-Ansari. Il dirigente ha dichiarato di aver ricevuto nel 2022 una proposta da Memmo, una società con sede a Londra che collabora con Fabrizio Romano, per divulgare informazioni sui giocatori del club e creare appeal attorno alla società.

Idrettspolitikk ha aggiunto di aver anche letto le mail. Qui si precisava che la tariffa fosse di 11.600 corone norvegesi (poco più di 1.000 euro) per un singolo post. La testata norvegese ha condiviso anche alcune immagini delle mail che confermerebbero le proposte ricevute dal Valerenga. Inoltre, ha sostenuto che pratiche uguali siano state fatte anche con altri club in Norvegia e Danimarca. Né Romano né Memmo hanno comunque deciso di commentare. Secondo però quanto riportato da Minuti di Recupero, Romano avrebbe preferito non commentare la news alla testata italiana perché ci sarà un’azione legale nei confronti delle testate scandinave. Romano ha anche dichiarato di non sapere nemmeno chi sia la persona che ha proposto al Valerenga la collaborazione e che dunque il suo nome sarebbe stato utilizzato in maniera illecita.