Le balene, whale in inglese, sono considerate molto importanti in ottica crypto. Ogni volta che si muovono su un determinato token ne comportano la crescita o la caduta significativa del prezzo. Proprio per questo sono sotto esame da parte degli strumenti di monitoraggio esistenti.
Nel corso degli ultimi giorni, l’attenzione generale si è concentrata su una di esse. Il motivo è da ricercare nel fatto che il suo indirizzo Bitcoin sta accumulando token, proprio mentre la regina delle criptovalute ha iniziato un’altra delle sue famose rincorse verso nuovi massimi storici. Di cosa si tratta?
Oltre 3 miliardi di dollari in Bitcoin su un solo portafogli
Secondo i dati di Bitinfocharts, un portafoglio contiene ora oltre 54.164 BTC, per un valore di circa 3,2 miliardi di dollari. Si tratta di un dato tale da collocare immediatamente il wallet in questione nella categoria delle “balene“, quella in cui siedono con tutta la propria ingombrante mole i possessori di un gran numero di uno specifico token.
Accumulando grandi quantità di criptovaluta, le balene attirano naturalmente l’attenzione generale. Gli altri investitori, almeno quelli più accorti e soliti non lasciare nulla al caso, sanno infatti che dalle loro mosse possono dipendere gli equilibri del mercato. Per seguirne l’evoluzione sono utilizzati alcuni strumenti appositi, ad esempio Twitter crypto, dagli investigatori della blockchain.
Tra i movimenti più rilevanti degli ultimi tempi, si sono segnalati in particolare i due registrati nel passato mese di aprile. Il primo ha visto un portafogli rimasto inattivo per ben 12 anni spostare 11 milioni di dollari in Bitcoin. Il secondo, ad una settimana di distanza e dopo un decennio di inattività, si è limitato ad otto milioni di dollari, sempre in BTC.
Maggiore scalpore ha poi destato scalpore la scoperta da parte degli analisti di un wallet contenente ben 450 milioni di dollari in Bitcoin. Ora, però, questa scoperta sembra destinata ad essere eclissata da quella relativa ad una balena da ben 3,2 miliardi di dollari.
Le ipotesi su Mr. 100
La balena da 3,2 miliardi di dollari è stata curiosamente indicata con un nome curioso: “Mr. 100“. Un nominativo giustificato dal fatto che solitamente i suoi movimenti sono per lo stesso identico quantitativo di token, 100, appunto.
Lo ha sottolineato Chris Martin, il direttore della ricerca di Amberdata. Ha infatti affermato al proposito: “Penso che sia interessante il fatto che generalmente abbia ricevuto lo stesso importo per ogni transazione, circa 100 BTC, nel corso della sua esistenza”. Per poi aggiungere di non essere ancora riuscito a capire il motivo della scelta, che potrebbe forse derivare da una limitazione della sua fonte di finanziamento.”
Lo stesso Martin ha poi affermato che dietro “Mr. 100”, potrebbe non esserci un singolo investitore. Tra le possibili ipotesi in tal senso, la sua riconducibilità ad una delle grandi banche che si muovono alle spalle dei numerosi ETF spot su Bitcoin approvati nel passato gennaio dalla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti.
Un’ipotesi che però Martin ritiene improbabile: “È sicuramente possibile, ma direi improbabile. Tutti gli ETF hanno condiviso pubblicamente i loro indirizzi, quindi sarebbe strano per me se non condividessero questo.” Lo ha affermato in una conversazione con Decrypt, in cui ha avanzato l’ipotesi di un fondo di investimento, tra i possibili detentori del wallet.
Non ci sarebbe il governo degli Stati Uniti, dietro il wallet in osservazione
Secondo Amberdata, il portafoglio sta accumulando Bitcoin dal novembre del 2022. Per farlo ha utilizzato come canali preferenziali Binance e KuCoin. Un dato il quale sembra scartare in partenza l’ipotesi che dietro la balena si celi il governo degli Stati Uniti. Governo che, da parte sua ha nel frattempo accumulato uno straordinario tesoro in Bitcoin, che al momento varrebbe ben 12 miliardi di dollari.
Ipotesi che comunque è destinata a restare sul tavolo, alla luce delle recenti dichiarazioni di Edward Snowden. Secondo l’ex analista, famoso per aver svelato lo spionaggio condotto da Stati Uniti e Regno Unito sui propri cittadini, un altro governo, oltre a quello salvadoregno, sta acquistando BTC.
Infine, richiesto di un parere sull’ipotesi che qualcuno stia caricando il wallet in vista dell’ormai imminente halving, Martin ha affermato di non crederci. Non resta quindi che attendere le prossime settimane, per capire qualcosa di più su quanto sta accadendo.