Gino Cecchettin a Che tempo che fa: dopo qualche tempo ha fatto il suo ritorno il papà di Giulia Cecchettin nello studio Fabio Fazio su NOVE domenica 3 marzo 2024.
In seguito alla laurea alla memoria in ingegneria biomedica ottenuta da sua figlia, il papà ha fatto ritorno nella trasmissione per raccontare il libro “Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia”, per affrontare il tema delle vittime di violenza di genere.
Dal toccante discorso ai funerali di Giulia, si può imparare molto: queste le parole usate da Fabio Fazio nella precedente ospitata di Cecchettin, in cui ha raccontato cosa significhi perdere prima una moglie e poi la propria “bambina”. Ma è proprio grazie all’amore della moglie, Monica, che è riuscito a essere “un uomo diverso” e, per questo, a mettersi in discussione come papà. Ecco cosa ha detto questa volta.
Gino Cecchettin a Che tempo che fa: le dichiarazioni
Il libro “Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia“, scritto con Marco Franzoso (Rizzoli Libri), fa parte di un progetto più grande: “Giulia non era una ragazza che si risparmiava aiutare li altri. Quindi la prima cosa che ho fatto è stata imparare ad aiutare gli altri. Mi sono chiesto come poterlo fare. Ho cercato di fare qualcosa attivamente, aiutando delle associazioni e creando una fondazione che potesse dare da sostegno a queste associazioni. Lo scopo del libro è quello di finanziare questa fondazione“, ha cominciato Gino Cecchettin a Che tempo che fa.
"Giulia non era una ragazza che si risparmiava per aiutare gli altri. Una delle prime cose che ho imparato è di aiutare gli altri e mi son chiesto come potevo farlo.."
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) March 3, 2024
Gino Cecchettin a #CTCF e il libro dedicato a sua figlia Giulia "Cara Giulia" pic.twitter.com/r7Nv6R5ryY
Ogni cosa che fa Gino, cerca di capire cosa avrebbe fatto lei. Cominciando a rivivere alcuni momenti e a mettere nero su bianco le sue sensazioni, ha capito che forse il libro è il modo migliore per elaborare un lutto: “Raccontare ti aiuta a tirare fuori quello che c’è dentro di te. Un po’ far pace con il passato, con ciò che è successo, e magari lasciare un qualcosa di utile per gli altri“.
Il libro
Nel libro però non viene mai citato Filippo Turetta, ossia il nome del responsabile della morte della figlia, perché ha volto concentrarsi solo su di lei: “Quando ti metti a scrivere provi a ricordare determinati episodi… Quel sabato è stato un sabato ordinario, nessuno avrebbe mai immaginato cosa sarebbe successo. Alla fine col senno di poi ti rendi conto che viviamo alcuni momenti senza prestare attenzione“.
Durante l’intervista il conduttore Fabio Fazio ha anche ricordato che il 2 febbraio scorso è stata conferita la laurea alla memoria di Giulia in Ingegneria Biomedica. La ragazza infatti è stata uccisa pochi giorni prima della discussione della tesi: “E’ stato un momento molto emozionante che mi ha permesso ancora una volta di rimettermi in contatto con Giulia“.
Gino ha imparato tanto dalle sue figlie: “Da Giulia, perché la sua storia mi ha fatto conoscere persone che non conoscevo e che mi hanno raccontato parti di lei di una delicatezza e altruismo inimmaginabile. Mi hanno insegnato ad essere altruista, a far del bene oltre l’interesse personale. Da Elena ho imparato cosa vuol dire a essere forti. Ho imparato a fare riferimento a quella purezza che hanno i giovani nell’affrontare le cose“.
"Sembrerebbe che ci sia una parte del genere maschile che non vuole rinunciare al proprio status di padre inteso come capo famiglia. Però vedo anche un atteggiamento molto progressista da parte dei giovani. Loro capiscono molto meglio il significato di 'parità'. Se c'è una… pic.twitter.com/QJfTfvWIkF
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) March 3, 2024