Elezioni in Sardegna, i dubbi sulla regolarità e sul voto che ha dato la vittoria ad Alessandra Todde aumentano. Troppo poco il distacco tra i due candidati, Todde e Truzzu, e ci sarebbero anche tante schede che non collimano e che forse sarebbe necessario controllare. Il centro-destra, anche per bocca diretta del Premier Giorgia Meloni, ha già detto che in caso il distacco tra i due candidati alla Regione alla fine fosse sui mille voti o addirittura sotto, chiederà il riconteggio di tutte le schede. Insomma, il ferro è rovente e la situazione molto tesa.

Elezioni Sardegna se il distacco va sotto i 1000 voti, Meloni chiederà il riconteggio

La situazione delle schede è ancora assai confusa. I dati che sono a disposizione si riferiscono alla situazione del 3 marzo e le sezioni elettorali che sono in fase di completamento negli uffici dei Tribunali dei rispettivi territori disponibili sono per l’esattezza 19. A sottolinearlo è l’ufficio stampa della Regione Sardegna, tanto che i seggi che ancora non avevano completano in tempo utile lo spoglio, e qui la precisione è incredibile, sono 4 a Sassari, 3 a Luras, 2 a Musei, 2 a Serdiana, 2 a Silius, 1 a San Gavino Monreale, 3 a Sestu, 1 a Bonarcado, e infine 1 a Villasor.

La vincitrice Alessandra Todde si dice “tranquilla” e in attesa di evoluzioni più precise. Non solo. La presidente in itinere attende quello che verrà comunicato dal tribunale della Corte di Appello di Cagliari, ma allo stesso tempo ha aggiunto che “per riuscire ad andare contro l’evidenza del tribunale occorre fare ricorso e deve essere motivato. Un riconteggio totale non è proprio previsto dalla legge“. E’ vero, ma fino a un certo punto, anche perché lei stessa ci tiene e ribadire che la forchetta è di “1450 e 1600 voti“, non un “paio di cento come dice qualcuno“.

Insomma, tutto a posto e tutto tranquillo? Non proprio. La sinistra ostenta serenità e sicurezza, ma sa bene che non è così, anche perché di dubbi ce ne sono tanti, al di là di quello che sostengono i rappresentanti di lista di entrambe le parti. Già perché c’è un precedente che non lascia proprio così sereni e porta in Molise. Era il 2011 e nella regione molisana, l’allora centrosinistra perse le elezioni regionali per poco più di mille voti, con il centrodestra che si aggiudicò la presidenza.

Tra i protagonisti di quella situazione c’è l’avvocato Salvatore Di Nardo, esperto in diritto elettorale e difensore del candidato di centro sinistra, Paolo Frattura, che fece ricorso al Giudice Amministrativo. E Di Nardo ripercorre la storia: “Il candidato di centro destra Michele Iorio vinse con uno scarto di poco meno di mille voti rispetto al candidato di centro sinistra, ci fu un ricorso al Tar e venne fatta la verifica delle regolarità dello scrutinio delle schede, sia, in via subordinata, l’annullamento delle intere elezioni“.

Ci furono parecchie polemiche, ma ricorda Di Nardo, che ci fu una “rapida attività istruttoria, il giudice amministrativo rilevò che le irregolarità del procedimento rendevano il risultato comunque inattendibile e, con sentenza definitiva del Consiglio di Stato, annullò le elezioni, disponendo l’obbligo di ripetizione delle stesse“. E così le elezioni furono ripetute e il risultato fu ribaltato con il centro sinistra che vinse, anche con ampio margine. E secondo il legale che seguì bene quella storia, tra Molise e Sardegna ci sono molte analogie.

Tutto è legato anche al famoso voto disgiunto che ci fu anche in Molise e che ha imperversato anche e soprattutto in Sardegna. Non solo. Rispetto al Molise, nel risultato elettorale sardo c’è un distacco ancora inferiore, considerato che il numero degli elettori tra Sardegna e Molise è quasi deici volte superiore, 1,4 milioni aventi diritto in Sardegna, 327mila in Molise. E questo dato, rispetto al distacco che si sta verificando, potrebbe far sì che da ipotesi il ricorso, qualora si andasse avanti in questo modo, diventi quasi una certezza.

Racconta l‘avvocato Salvatore Di Nardo: “All’epoca scegliemmo di proporre ricorso per la verifica di eventuali errori nello scrutinio, per giungere quindi ad un ribaltamento dei risultati elettorali, e in via subordinata, per l’annullamento integrale delle elezioni e la ripetizione“. Ed eccoci all’attualità, ovvero alla corsa per le presidenziali sarde che sembrava finita, ma che non è così, tanto che l’esperto legale sottolinea: “Nel caso delle elezioni sarde il centro destra potrebbe proporre ricorso al Tar Sardegna, anche se la presentazione del ricorso non impedirà alla Todde di entrare in carica. E se i tempi fossero come quelli del Molise la decisione del giudice potrebbe intervenire in poco più di anno“. Qualcosa succederà. Sicuro. E la battaglia politica è appena cominciata.