E’ possibile accedere alla pensione con 24 anni di contributi, ma le opzioni sono limitate. Oltre alla pensione di vecchiaia, che richiede 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati, le alternative sono scarse. Un’opzione è rappresentata dalla pensione anticipata contributiva, tuttavia, come vedremo, non è un percorso così agevole.
Per i lavoratori invalidi del settore privato con una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore all’80%, esiste la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia per invalidi civili. Tuttavia, sono necessari 61 anni di età per gli uomini e 56 anni per le donne, oltre a un minimo di 20 anni di contributi versati.
Al contrario, non sono disponibili altre opzioni come la pensione anticipata ordinaria (richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne), Quota 103 o Quota 41 precoci (41 anni di contributi), Ape Sociale (con un periodo contributivo compreso tra 30 e 36 anni), Opzione Donna e la pensione per lavori usuranti (35 anni di contributi).
Quanto si prende di pensione con 24 anni di contributi?
Come precedentemente illustrato, esistono due opzioni per andare in pensione con 24 anni di contributi, la prima è la tradizionale pensione di vecchiaia.
Fino al 31 dicembre 2024, è possibile accedere a questa pensione con 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati, pertanto, con i nostri 24 anni di contributi, soddisfiamo pienamente i requisiti.
Ma qual è l’importo della pensione con 24 anni di contributi? Per calcolare l’assegno, possiamo utilizzare un approccio misto se l’anzianità contributiva è maturata prima e dopo il 1996, altrimenti si utilizza il sistema contributivo se i 24 anni di contributi sono stati versati interamente dal 1996 in poi.
Esempio:
Consideriamo un lavoratore di 67 anni, con 24 anni di contributi, di cui 10 fino al 1995 e 14 dal 1996 ad oggi, con una retribuzione lorda annua di 25.000 euro.
Nel caso del sistema misto, calcoliamo due quote: la prima con le regole del retributivo (l’aliquota del 2% moltiplicata per 10 anni di contributi e il risultato – 20% – calcolato sulle ultime retribuzioni percepite). L’importo della prima quota dovrebbe essere di circa 5.400 euro.
La seconda quota si calcola con le regole del contributivo. Dobbiamo determinare l’ammontare contributivo accumulato dal nostro lavoratore: il 33% di 25.000 euro è 8.250 euro, moltiplicato per 14 anni di contributi dà come risultato 115.500 euro.
Pensione anticipata contributiva
Un’opzione alternativa alla pensione di vecchiaia, ma riservata solo ai contributivi puri, è la pensione anticipata contributiva.
È possibile richiederla a 64 anni, con almeno 20 anni di contributi versati, tutti a partire dal 1996, ma con la condizione che l’assegno pensionistico maturato sia pari o superiore a 2,8 volte l’importo dell’Assegno sociale.
In pratica, ciò implica che se il nostro lavoratore ha accumulato una pensione inferiore a 1.409,16 euro al mese, non avrà accesso alla pensione anticipata contributiva.
Su questo valore applichiamo il coefficiente di trasformazione del 5,723% (a 67 anni), ottenendo l’importo della seconda quota: 6.610 euro. Ora sommiamo le due quote, 5.400 euro e 6.610 euro, per ottenere l’importo lordo di un anno di pensione: 12.010 euro, pari a 924 euro lordi al mese, circa 670 euro netti al mese.
Invece, con un’anzianità contributiva maturata interamente dal 1996 ad oggi, avremo un montante contributivo di 198.000 euro, su cui applicheremo il coefficiente di trasformazione del 5,723%, ottenendo l’importo lordo di un anno di pensione: 11.332 euro, 872 euro lordi al mese, circa 600 euro netti al mese.