Si è concluso lo spoglio elettorale in Iran: i conservatori vincono le elezioni, ma l’affluenza alle urne è ai minimi storici, con il 41% dei partecipanti su 61 milioni di aventi diritto al voto. Queste sono le prime elezioni dalla morte della giovanissima iraniana curda Mahsa Amini, la 22enne arrestata e processata per aver infranto il codice di abbigliamento previsto per le donne.
I conservatori vincono le elezioni in Iran: ottenuti 12 seggi su 30 a Teheran
Le urne si sono svuotate e i seggi ufficialmente chiusi in Iran, dove i conservatori hanno vinto le elezioni, ottenendo ben 12 seggi su 30 assegnati a Teheran per l’Assemblea degli esperti. Organo essenziale per scegliere il prossimo leader supremo e il parlamento nazionale.
I media locali hanno annunciato la vittoria dell’ala ultraconservatrice del governo alle prime elezioni dalla morte della 22enne Mahsa Amini, la curda iraniana che aveva disobbedito all’obbligo di portare il velo e, quindi, arrestata per violazione del rigidissimo codice di abbigliamento imposto alle donne.
Un’intera stagione di proteste erano scoppiate a seguito della sua morte, ma questo venerdì, 1 marzo, gli iraniani sono stati chiamati al voto. Su una platea di 15 mila e 200 candidati, solo 290 erano i posti disponibili nel parlamento.
Ma l’affluenza alle urne ha toccato i minimi storici. Infatti su una popolazione di 61 milioni, solamente il 41% dei cittadini si è recato a votare. È probabile che molti abbiano deciso di astenersi dopo che diverse candidature hanno dovuto subire un “processo di valutazione“, che di fatto le ha impedite.
Le autorità della Repubblica islamica hanno, quindi, passato al vaglio i candidati, nonostante l’Iran si trovi in un momento difficile dal punto di vista economico, soprattutto a causa delle sanzioni internazionali. Il quotidiano riformista Shargh ha dichiarato che il prossimo parlamento sarà totalmente nelle mani dei conservatori radicali, spiegando che:
Hanno approfittato dell’opportunità creata dalla scarsa partecipazione per vincere le elezioni
I dati dell’IRNA
Secondo l’IRNA, non sono ancora disponibili tutti i dati, ma nella sola capitale, Teheran, hanno votato solamente il 25% degli elettori, così i conservatori hanno potuto ottenere i 12 seggi su 30 assegnati alla città.
Altri seggi, però, saranno assegnati in un secondo turno di votazioni, previste per aprile o maggio prossimi. Sempre secondo i dati dell’IRNA, a concorrere per il posto nell’Assemblea degli esperti erano in 144, esclusivamente studiosi islamici uomini.
L’attuale parlamento iraniano è stato eletto durante la pandemia, nel 2020. Allora l’affluenza alle urne aveva toccato il 42,7%, la percentuale più bassa mai toccata dalla rivoluzione islamica del ’79. Lo scorso venerdì, l’ex presidente moderato Hassan Rouhani ha votato, nonostante la squalifica dalla candidatura all’Assemblea dopo 24 anni di servizio.
Si è rifiutato di votare, l’ex presidente riformista Mohammad Khatami, dichiarando che:
L’Iran è molto lontano da elezioni libere e competitive