Il malcontento degli agricoltori in Francia non si placa, anzi, continuano le proteste dopo la breve pausa per la 60esima edizione del Salone dell’agricoltura. Promesse nuove manifestazioni, mentre il ministro Marc Fesneau invita alla calma.

Francia, nuove manifestazioni degli agricoltori dopo il Salone

Arnaud Rousseau, presidente del principale sindacato agricolo francese FNSEA, ha utilizzato l’espressione “il fuoco cova ancora sotto le ceneri calde” per ribadire il malcontento del comparto e promette nuove manifestazioni dopo la fine della 60esima edizione del Salone dell’agricoltura.

La Fiera, contrastata proprio dai lavoratori, avrà termine oggi a Parigi e il presidente FNSEA ha rilasciato una dichiarazione all’emittente televisiva BFM TV, sottolineando che:

Sul piano politico, le cose non sono evidentemente ancora concluse. Le ceneri sono calde

Il governo francese è al lavoro per trovare una soluzione e porre fine alle proteste che da giorni infiammano il Paese e non solo. Nel frattempo, il ministro dell’Agricoltura, Marc Fesneau, ha affermato che “il tempo della contestazione c’è stato” e che, quindi, siano necessario un tavolo di discussione con i rappresentanti del settore.

Rimane, dunque, altissima la tensione fra i lavoratori e il governo, dopo che la FNSEA aveva promosso una marcia, lo scorso 23 febbraio – alla vigilia dell’apertura del Salone – proprio verso il Parco delle esposizioni di Parigi.

Allora, gli agricoltori avevano tentato di forzare l’ingresso della Fiera per raggiungere il presidente Emmanuel Macron, intervenuto all’inaugurazione. Cerimonia, poi, rinviata di un’ora per il turbolento inizio, tanto che il presidente aveva dovuto apportare alcune modifiche ai suoi impegni per la giornata.

Il Salone è una delle più grandi fiere del Paese, dedicata agli allevatori e durante la quale sono presenti anche gli animali. Date le violente ostruzioni, l’evento era rimasto chiuso per quasi tutta la prima giornata, seguita poi da furiosi dibattiti. Tuttavia, questo non ha spaventato i partecipanti, che, secondo i primi bilanci, sarebbero stati migliaia.