L’avrebbero violentata in tre, mentre erano in ritiro a Chianciano Terme, in provincia di Siena, lo scorso agosto. La denuncia arriva da una giovane campionessa di scherma della nazionale uzbeka, 17enne all’epoca dei fatti. Sotto accusa tre colleghi, due dei quali risultano indagati dalla Procura di Siena: al momento non c’è ancora alcun provvedimento restrittivo nei loro confronti. Il terzo è minorenne.
Campionessa di scherma violentata da tre atleti a Chianciano Terme: la denuncia della vittima
La notizia è anticipata da Il Messaggero. I fatti risalgono alla notte tra il 4 e il 5 agosto: la giovane si sveglia stordita e dolorante, mentre i tre sono ancora accanto a lei. Ridono e le rivolgono frasi offensive. L’ultimo ricordo è del bar dove aveva trascorso la serata.
Arrivata nella sua camera, consapevole dell’orrore a cui era stata sottoposta, viene soccorsa da un’amica. La madre, avvisata dell’accaduto, da Roma si precipita a Chianciano per portare la figlia in ospedale. La ragazza viene visitata e le viene somministrata la pillola del giorno dopo.
La denuncia, al commissariato di polizia di San Vitale, risale al 9 agosto: gli atti vengono trasferiti alla Procura di Siena, competente per territorio.
Ma la vicenda, stando a quanto affermato dal legale della giovane, Luciano Guidarelli, nel frattempo assume contorni paradossali: gli atleti coinvolti non vengono neanche sospesi in via cautelare, come già accaduto in passato, da Federscherma.
Il Codice rosso, che vieterebbe agli indagati di avvicinarsi alla presunta vittima, non sarebbe stato applicato. Così la giovane rischia di incontrare nuovamente i tre atleti alle gare. “Un incubo che non ha mai fine”, ha dichiarato la ragazza.
La nota di Federscherma
La Federazione Italiana Scherma è intervenuta sulla vicenda attraverso una nota pubblicata sul proprio sito, per chiarire la propria posizione:
La FIS ha tempestivamente, e in più occasioni, avuto confronti diretti con la Magistratura inquirente, al fine di conoscere la situazione e gli sviluppi dell’attività investigativa, nel rispetto del segreto istruttorio che contraddistingue la fase procedimentale ancora in corso. Sulla base di tali informazioni e rassicurazioni acquisite, la Federazione – differentemente da quanto riportato – ha dettagliatamente risposto all’avvocato della denunciante, depositando anche la nomina della Federazione per una costituzione di parte civile nell’eventuale giudizio, qualora venisse disposto dalla giustizia ordinaria.
La ricostruzione fornita, nelle parti che chiamano in causa l’operato della FIS, non risponde in alcun modo all’attenzione posta sulla vicenda da parte della Federazione, che si è invece immediatamente attivata nei contatti con la Magistratura ordinaria e sportiva, riponendo massima fiducia nell’operato delle autorità.
La Federazione Italiana Scherma, che dei valori sani e autentici dello sport ha fatto la bandiera della propria attività non meno delle medaglie olimpiche e paralimpiche, e che attraverso questo lavoro quotidiano si è affermata come un esempio riconosciuto di impegno sociale, valuterà tutte le azioni necessarie a tutela della propria immagine e a difesa di quel che ogni giorno afferma nelle sale di tutta Italia.
Non è purtroppo la prima volta che vengono denunciati abusi ai danni di giovani atlete. Lo scorso novembre, a Rimini, un allenatore di calcio è stato denunciato per violenze nei confronti di una giovane di appena 13 anni.