Elon Musk ha citato in giudizio OpenAI, l’azienda diventata famosa per ChatGPT, e il suo CEO Sam Altman. Il motivo della mossa del fondatore di Tesla deriva dal fatto che gli accordi stilati dalla società qualche anno fa prevedevano l’impossibilità di trasformarsi in azienda a scopo di lucro. Ovvero quello che è diventata OpenAI a tutti gli effetti, nel corso del tempo.
Naturalmente la notizia ha fatto subito il giro del mondo, come tutte quelle che riguardano il miliardario di origini sudafricane. Al tempo stesso ha innescato un effetto di non poco conto sulla criptosfera, ovvero il cedimento immediato del prezzo di WorldCoin, che nelle ore immediatamente successive alla divulgazione della decisione di Elon Musk ha lasciato sul terreno oltre il 5% del proprio valore.
Un trend che ha a sua volta rafforzato la tesi di chi mette continuamente in guardia sui pericoli di un investimento collegato alle criptovalute. E, soprattutto, riportato l’uomo più ricco del mondo sul proscenio crypto. Una ribalta da lui molto spesso frequentata, con esiti rilevanti.
WorldCoin: perché il token è calato dopo la denuncia di Musk?
La domanda che in molti si sono fatti, dopo aver osservato il forte deprezzamento di WorldCoin è la seguente: cosa c’entra il token con OpenAI? La risposta ad una domanda secca, è altrettanto lapidaria: poco o nulla.
L’unico effettivo punto di contatto tra i due progetti, infatti, è rappresentato proprio da Sam Altman. Il CEO di OpenAI, infatti, si muove anche alle spalle di WorldCoin, tramite Tools for Humanity, una società che lo vede tra i suoi fondatori.
Anche WorldCoin, in effetti dedica i suoi sforzi all’ambito dell’intelligenza artificiale. In particolare, si propone di dare una risposta ad un problema da essa creato, la dimostrazione che dietro una identità digitale non si celi una macchina. Tanto da spingere alcuni osservatori ad una facile ironia, quella di Altman che dopo averlo creato, si propone di risolverlo, all’insegna del “se la suona e se la canta da solo”.
Al di là dell’ironia della situazione, resta la realtà di una associazione tra i due progetti che, almeno in questo caso, si è andata a ritorcere contro il protocollo crypto. Riportando però in auge l’influenza, per alcuni pessima, di Elon Musk sull’innovazione finanziaria.
Elon Musk di nuovo al centro della scena crypto
Com’è noto, il numero uno di Testa è un convinto assertore dell’innovazione finanziaria. In particolare lo è nei confronti di Bitcoin e Dogecoin. Ogni volta che posta o dichiara qualcosa al riguardo, si può essere certi che un ciclone sta per abbattersi sul mercato.
La sua funzione è del tutto evidente nel caso di Dogecoin, tanto da aver spinto gli osservatori a coniare il termine DOGE Train. Intendendo come tale il convoglio formato da lui e altre celebrità che supportano la più famosa delle meme coin.
Un influsso il quale, però, gli ha provocato più di un’accusa, in particolare quella di turbativa del mercato. Tra un’accusa e l’altra, con il corollario di una causa legale, Musk non sembra resistere alla tentazione di pronunciarsi sulla materia, con risultati a volte paradossali. Più di una volta, infatti, i suoi post su X sono stati interpretati alla stregua di un appoggio ad un determinato progetto, con conseguente rally.
In questo caso, però, non è stato necessario neanche un messaggio affidato ai social. È infatti bastata la citazione in tribunale per OpenAI per dare il via alle danze. Con WorldCoin finito nel tritacarne mediatico, a causa della semplice associazione con la società operante nel settore dell’intelligenza artificiale. Ad ennesima riprova della necessità di cautela quando si decide di affrontare il trading di criptovalute. Un settore le cui dinamiche tendono ad una volatilità estremamente pronunciata, a prescindere dalla realtà.