Tadej Pogacar scrive una pagina storica alla Strade Bianche 2024. L’impresa epica del talento sloveno si materializza quando decide di prendere la testa della corsa da solo, a 81 chilometri dal traguardo, approfittando delle avverse condizioni meteorologiche che già rendevano estremamente impegnativa una gara naturalmente sfidante. Questa mossa audace è nata spontaneamente, influenzata dal contesto particolare, ma probabilmente in cuor suo aveva coltivato l’idea di lanciare un attacco a lunga gittata. Tadej non è nuovo a queste invenzioni e nelle corse di un giorno, soprattutto negli ultimi anni, ci sono delle azioni da lontano che arrivano in porto. Un esempio può essere proprio la Strade Bianche dello scorso anno e di due anni fa, quando proprio Pogacar nel 2022 e Pidcock nel 2023 attaccarono a 50 km dal traguardo, portando a casa il successo in solitaria

Pidcock: “Mi sentivo come se fossi nel gruppetto”

Lo scorso anno, Tom Pidcock si impose dopo 50 km di fuga, ricalcando l’impresa di Tadej Pogacar del 2022, quando vinse la corsa dopo un’azione identica. Il corridore britannico della Ineos-Grenadiers ha affermato candidamente che quando Pogacar ha attaccato oggi, a 81 km dal traguardo, ha capito subito che non avrebbe potuto reagire. Si sentiva come se fosse nel gruppetto, come viene chiamato in gergo il gruppo che chiude la corsa, che contiene i corridori maggiormente in difficoltà e che puntano ad arrivare entro il tempo massimo. Per Tadej Pogacar si tratta di una vittoria all’esordio: è dal 2020 che lo sloveno non sbaglia la gara di apertura della sua stagione

Pogacar, record alla Strade Bianche

La fuga di 81 km portata avanti da Tadej Pogacar quest’oggi entra negli annali come una delle più importanti fughe solitarie andate in porto in una grande classica di un giorno. Il record spetta a Fausto Coppi, il quale, alla Milano-Sanremo del 1946, riuscì a far segnare il record di 147 km di fuga solitaria, andati in porto con il trionfo. Non è la prima volta che per Tadej Pogacar si scomodano paragoni così illustri con il passato: negli ultimi anni si era assistito a una specializzazione estrema dei corridori. Chi faceva le grandi corse a tappe non prendeva parte alle classiche monumento, e viceversa. Uno dei corridori che negli ultimi anni è riuscito a vincere dappertutto è stato Vincenzo Nibali, in quanto è stato capace di vincere sia tutti e tre i grandi giri che corse di un giorno come la Milano-Sanremo e Il Lombardia. Per Pogacar, però, non c’è differenza: ha vinto due tour de France, è arrivato due volte secondo, ha vinto un Giro delle Fiandre, una Liegi e tre edizioni de Il Lombardia, oltre a un’Amstel Gold Race e una Freccia Vallone. Insomma, su qualsiasi terreno, anche i meno ideali per lui, lo sloveno riesce a vincere.

Strade Bianche, Pogacar: “La Strade Bianche è imprevedibile”

Il corridore della UAE Team Emirates ha fatto leva su una delle più importanti caratteristiche della Strade Bianche, la sua imprevedibilità.

“Non era questo il mio piano, Ma la Strade Bianche è imprevedibile. Quando siamo arrivati a quel settore, le condizioni meteorologiche erano terribili, pochi corridori erano rimasti nel gruppo. La squadra ha svolto un lavoro straordinario e ho pensato che fosse il momento giusto per attaccare, magari rimanendo in un piccolo gruppetto per animare la gara. Ho colto l’occasione, ho dato tutto e ho visto che stavo guadagnando un bel vantaggio. In quel momento ho pensato che forse era un po’ presto, ma sapevo che tutti stavano soffrendo per le condizioni del tracciato. Il circuito finale è stato straordinario, su Le Tolfe c’era un’atmosfera incredibile, non ho mai visto così tante persone in una corsa italiana. È stata un’esperienza incredibile.”