Torinese di nascita, Michele Padovano si consacra nel calcio dei grandi grazie alla fiducia che ripone in lui il Napoli, ma è con la maglia della Juventus, qualche stagione dopo, che vince tutto. Attaccante completo, dotato di un grande sinistro, in azzurro vive una sola stagione (1991/92), mentre in bianconero ne conclude due (1997/99). Non era un titolare inamovibile, ma uno capace di farsi trovare sempre pronto quando serviva. Ha scritto il suo nome in maniera indelebile nella storia del club piemontese, essendo uno dei protagonisti nell’ultimo trionfo in Champions League e segnando il terzo dei cinque rigori della finale contro l’Ajax. Per commentare il big match di domani, Napoli-Juventus, Padovano è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Napoli-Juventus, Padovano a Tag24
Ventiquattro ore al fischio d’inizio di Napoli-Juventus, il posticipo della 27° gironata di campionato. Rivalità accesa tra le due tifoserie, sarà una gara sentita, tra due formazioni che, per motivazioni diverse, non possono più lasciare punti per strada. Gli azzurri devono dimostrare a tutti di essersi ritrovati e che le vittoria arrivata contro il Sassuolo non è stata solo un’eccezione. I bianconeri però dovranno fare lo stesso. La conquista dei tre punti contro il Frosinone, all’ultimo istante, ha lasciato comunque qualche dubbio sullo stato fisico e mentale della formazione di Allegri che non sembra ancora essere uscita del tutto dal suo periodo nero. Per commentare Napoli-Juventus, Michele Padovano, che nel corso della sua carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Considerando il momento di entrambe le formazioni, che tipo di partita ti aspetti?
“Mi aspetto una gara molto attenta da parte di tutte e due le squadre, perché vengono da un momento particolare e da svariati problemi, anche se in maniera e per motivi diversi. Il Napoli ha avuto un’involuzione incredibile rispetto all’anno passato e dovrà cercare di vincerle tutte da qui alla fine, sperando che quelle davanti possano mollare qualcosa, per tornare in Champions. La Juventus invece ha vinto contro il Frosinone ma non ha convinto a livello di gioco, motivo per cui domani non può permettersi di perdere. I bianconeri saranno molto attenti soprattutto alla fase difensiva, e cercheranno di pungere in maniera importante appena gli azzurri glielo consentiranno”.
I sei gol che il Napoli ha fatto al Sassuolo possono essere indicativi? Rappresentano un nuovo inizio per Calzona?
“Non credo che sia un risultato a cui far riferimento perché quest’anno il Napoli è stato troppo discontinuo. Dobbiamo aspettare sia la partita che con la Juventus che quella con il Torino. Qualora dovesse riuscire a vincerle entrambe si potrebbe parlare di una squadra in ripresa e del grande lavoro di Calzona. Il Sassuolo purtroppo è in grande crisi, non possiamo che aspettare”.
Una per tornare in corsa Champions, l’altra per dimostrare di aver archiviato la crisi: per chi è più importante?
“Sarà importante per entrambe, ma non determinante. Come dicevo pochi istanti fa se il Napoli vuole tornare in corsa Champions da qui alla fine deve provare a vincerle tutte. Più o meno lo stesso discorso vale per la Juventus, ma per mantenere il secondo posto, con il Milan che gli è arrivato col fiato sul collo. L’importante è che si riesca ad imporre il proprio gioco”.
A livello di singoli da chi ti aspetti una dimostrazione domani?
“Rispetto fortissimamente i singoli di entrambe le squadre, perché sia da una parte che dall’altra ci sono grandi campioni, ma non penso che sia una questione di singoli. Ne faccio invece un discorso di squadra. Se il gruppo si esprime in maniera importante allora anche i singoli possono dare il massimo e dimostrare il loro talento. Da una parte Chiesa, Vlahovic, Yildiz e dall’altra Osimhen e Kvara, è chiaro che ci sono calciatori davvero molto forti sia nel Napoli che nella Juventus”.
Si continua a discutere del futuro di Massimiliano Allegri, ma si discute anche di quello di Calzona. Cosa succederà con gli allenatori?
“Per quel che riguarda Calzona non saprei, ma sono sicuro che De Laurentiis si è preso la responsabilità della stagione di quest’anno. Il presidente ha capito che avrebbe probabilmente bisogno di avere accanto qualcuno che si occupi di calcio in maniera interessante. Mi aspetto un nome importante per il futuro. Allegri invece è un allenatore aziendalista. Quest’anno il club gli aveva chiesto due cose: di entrare in Champions e di valorizzare i giocatori della Next Gen e lui le ha mantenute entrambe. Penso che in società siano contenti del mister”.
Tu hai indossato entrambe le maglie, cosa hanno rappresentato per te Napoli e Juventus?
“Ho ricordi molto positivi da entrambe le parti, anche se a Napoli sono rimasto per una sola stagione. Avevo compagni eccezionali ed è stata la prima grande squadra che ho frequentato. Nella Juventus ho ricordi meravigliosi perché ho vinto tutto quello che c’era da vincere e sono stato fortunato perché sono arrivato in un momento in cui la squadra era molto forte, forse la più forte del mondo. Erano gli avversari a doversi preoccupare di noi e non il contrario”.