Le molteplici novità pensionistiche del 2024 generano crescente preoccupazione tra gli italiani, temendo una significativa riduzione del futuro assegno pensionistico a causa di nuove regole di calcolo e restrizioni normative. Ma come è possibile predire quale sarà il destino previdenziale? La chiave risiede nel restringere il campo alle informazioni certe relative alla propria posizione contributiva.
Come faccio a sapere quanti soldi prenderò di pensione?
Per sapere quando potrai andare in pensione e quanti soldi prenderai, esiste uno strumento apposito sul sito dell’Inps, ma puoi fare il calcolo anche autonomamente.
Il calcolo dell’importo della pensione futura richiede la disponibilità di dati specifici che consentono di stimare in modo approssimativo l’entità dell’assegno pensionistico, considerando l’età del pensionamento e il numero di contributi versati.
Il calcolo della pensione futura si basa sulla moltiplicazione del montante contributivo (somma di tutti i contributi versati nel corso della carriera lavorativa) per il coefficiente di trasformazione associato all’età di pensionamento (inclusi i mesi). Pertanto, per effettuare il calcolo è essenziale conoscere:
- Il montante contributivo accumulato durante la carriera lavorativa, reperibile tramite richiesta all’INPS dell’Estratto Conto Certificativo (EcoCert).
- La formula pensionistica scelta, che determina l’età della pensione (67 anni per la pensione di vecchiaia, con possibilità di opzioni anticipate o formule agevolate come APE Sociale, Opzione Donna, Quota 103, Pensione Precoci, Pensione Usuranti, ecc.).
- I coefficienti di trasformazione applicabili al proprio caso per ottenere l’importo finale della pensione.
Cosa sono i coefficienti di trasformazione?
I coefficienti di trasformazione costituiscono valori percentuali specifici utilizzati nel calcolo delle pensioni mediante il sistema contributivo. Questi coefficienti possono anche essere impiegati per il calcolo della quota contributiva in combinazione con il metodo misto o retributivo, e la loro variazione è determinata dall’età del pensionato.
Tali percentuali sono stabilite per legge dal Ministero del Lavoro e vengono sottoposte a periodici aggiornamenti, ogni tre anni, in base all’adeguamento dell’età pensionabile rispetto alle aspettative di vita (scatti di età pensionabile).
I coefficienti di trasformazione sono essenziali per il calcolo delle pensioni derivanti dal sistema interamente contributivo, applicandosi alle situazioni in cui l’anzianità contributiva è maturata integralmente dopo il 1° gennaio 2012. Sono altresì utilizzati per calcolare le quote di pensione in situazioni miste o retributive, applicabili a lavoratori con contributi al 31 dicembre 1995 o con almeno 18 anni di contributi al 1° gennaio 1996, nonché a coloro che scelgono l’Opzione Donna.
Da sottolineare che i coefficienti di trasformazione non sono limitati alle pensioni erogate dall’INPS o da altre forme di previdenza obbligatoria, ma trovano applicazione anche nei regimi pensionistici dei professionisti iscritti alle casse private, sia per la pensione contributiva che per la quota parte calcolata secondo questo sistema.