Una notizia di spie e di intercettazioni sta agitando la politica tedesca. Le autorità russe avrebbero intercettato alcuni ufficiali della Bundeswehr (l’esercito tedesco) riguardo la prossima consegna all’Ucraina dei missili Taurus.
Sale quindi la preoccupazione di possibili falle all’interno dell’esercito e degli apparati politici, mentre il premier Olaf Scholz ha promesso approfondimenti rapidi ed accurati: “Si tratta di una questione molto seria ed è per questo che ora è oggetto di un’indagine molto attenta”.
Germania, avviate le indagini su possibili intercettazioni di ufficiali da parte di Mosca
Alcuni canali Telegram russi hanno pubblicato oggi, 2 marzo, una registrazione di una telefonata fra alcuni ufficiali dell’esercito tedesco (la Bundeswehr), che discutevano di quando e come consegnare all’Ucraina diversi missili Taurus.
La caporedattrice dell’emittente russa RT, Margarita Simonyan, è stata la prima a pubblicare una registrazione che non è datata ma che sembra appartenere ad una videoconferenza. I partecipanti, oltre a discutere della conquista russa della Crimea avvenuta nel 2014, hanno ipotizzato anche l’ipotesi di attacchi contro il ponte di Crimea che collega la penisola di Kerch, in Crimea, ed il territorio russo.
Il materiale pubblicato ha avuto una grande impressione nella politica tedesca. Il premier Olaf Scholz è subito corso ai ripari con questa dichiarazione:
Ciò che trapela è una questione molto grave ed è per questo che si sta indagando con molta attenzione, molto intensamente e molto velocemente.
Scholz è a Roma per il congresso del Pse, mentre a Berlino è tutto un affannarsi di portavoce e di rappresentanti dell’esercito che cercano di tranquillizzare le persone:
Esaminiamo le comunicazioni relative alle forze militari che sono state oggetto di ascolti, il controspionaggio militare ha dispiegato tutte le misure necessarie. Bisogna capire se si tratta di un fatto eccezionale o di un problema di sicurezza strutturale.
Non un bel periodo per l’Esercito tedesco, che sconta i consistenti tagli subiti durante il cancellierato di Angela Merkel, delle riserve di armi presto esauritesi per l’assistenza militare all’Ucraina e di armamenti in diversi casi obsoleti.