In arrivo una pesante squalifica per Marco Di Bello. L’arbitro della controversa sfida di ieri sera tra Lazio e Milan, valida per l’anticipo della ventisettesima giornata di campionato, sarà sanzionato con lo stop imposto dal designatore Gianluca Rocchi. Il gol nel finale di Okafor ha regalato tre punti d’oro alla compagine rossonera. Ma sono stati troppi e macroscopici gli errori commessi dal fischietto di Brindisi, che hanno condizionato la gara disputata all’Olimpico. Tre espulsioni, tutte controverse, che hanno costretto la squadra di Maurizio Sarri a chiudere in otto uomini. Il tecnico dei biancocelesti ha preferito evitare le domande dei giornalisti nel post gara, proprio per non rincarare la dose sulle polemiche scatenate nell’immediato post gara, con la mega rissa scatenatasi in campo.

Squalifica per Di Bello: stop di un mese per l’arbitro di Lazio-Milan

La squalifica di un mese per Marco Di Bello non frena il post polemico di Lazio-Milan. Se Sarri ha preferito glissare le domande dei cronisti in sala stampa, il presidente del club biancoceleste Claudio Lotito ha pesantemente attaccato l’operato del direttore di gara brindisino nel post gara: “Il sistema non è più credibile”. Una frase che pesa e che lascia aperti tanti interrogativi anche sul futuro del movimento arbitrale. Il commento ironico di Ciro Immobile, in calce al post di scuse di Pellegrini dopo l’episodio dell’espulsione di ieri, è un ulteriore rincaro di dose alle polemiche destinate a caratterizzare l’intero weekend calcistico. Quel che è certo è lo stop punitivo inflitto a Di Bello: una squalifica lunga, che lo costringerà a saltare almeno le prossime cinque partite di Serie A.

Ma il direttore di gara pugliese non è nuovo a stangate disciplinari del genere. Quella in arrivo, infatti, è la seconda, pesante, sanzione inflitta a Di Bello in questa stagione. Il direttore di gara pugliese fu infatti già fermato per un mese dopo il controverso episodio dell’Allianz Stadium dello scorso 29 agosto, in occasione della sfida valida per la seconda giornata di campionato tra Juventus e Bologna. Sul risultato di 1-0 in favore della squadra di Thiago Motta, Di Bello negò un rigore solare alla compagine emiliana. Il fallo di Iling su Ndoye, chiamato ad appoggiare in porta il pallone del raddoppio prima di essere falciato da dietro, restò clamorosamente impunito. La Juventus pareggerà la partita solo nei minuti finali grazie al gol di Dusan Vlahovic.

I polemici precedenti di Di Bello

Le tre espulsioni di Pellegrini, Marusic e Guendouzi hanno segnato la partita disputata ieri sera tra Lazio e Milan. Il primo rosso, in particolare, ha suscitato scalpore per le modalità in cui è stato inflitto all’ex terzino della Juventus. Con Castellanos a terra e Pulisic che non ha lasciato scorrere il pallone in fallo laterale, il difensore è stato costretto a trattenere l’attaccante del Milan. Automatico il secondo giallo a mezz’ora dal termine della gara. Ma sono numerosi i precedenti polemici che hanno visto, nell’occhio del ciclone, il fischietto di Brindisi.

Oltre al già citato episodio di Juventus-Bologna, galeotto fu un altro Milan-Lazio della stagione 2021/22. Risultato finale di 3-2 per i rossoneri, grazie a un discutibile e contestato rigore per fallo di Patric su Rebic. Fecero scalpore anche le parole dell’allora presidente del Monza Silvio Berlusconi, in occasione della gara disputata nell’agosto del 2022 dai brianzoli contro l’Udinese. Una partita caratterizzata da alcuni errori che portarono l’ex numero uno del club lombardo a definire “scandalosa” la direzione di gara di Di Bello. Dopo una sola gara, il clima dell’infuocato weekend calcistico è già incandescente. La Lazio, chiamata a voltare pagine, dovrà adesso spostare le proprie attenzioni a martedì sera e provare a riscrivere la sua storia in campo internazionale: contro il Bayern Monaco, la squadra di Sarri si gioca l’accesso ai quarti di finale di Champions League.