Papa Francesco ha la bronchite, è ufficiale. A confermarlo è stato direttamente lo stesso Pontefice questa mattina. Con una voce particolarmente bassa e stanca oggi, sabato 2 marzo 2024, ha confermato la propria presenza a tutti gli appuntamenti istituzionali di questi giorni e, al tempo stesso, ha riferito appunto di avere la bronchite.

Papa Francesco: “Ho la bronchite” e tossisce. Come sta?

Oggi, in occasione dell’apertura dell’Anno giudiziario, davanti al Tribunale vaticano, Papa Francesco, interrotto spesso da alcuni colpi di tosse, ha ringraziato i presenti, ha annunciato di aver scritto un discorso ma di non riuscire a leggere a causa della sua bronchite. Il Santo Padre ha dunque preferito affidare la lettura del testo preparato per i giudici ad uno dei suoi collaboratori, monsignor Filippo Ciampanelli.

Ha pronunciato poche ma semplici parole, che hanno fatto capire ai presenti il suo stato di salute in questo momento. Papa Bergoglio, ormai da qualche tempo, si sta mostrando un po’ più fragile e più debole rispetto al solito. Nelle scorse settimane sono saltati appuntamenti ed udienze proprio a causa delle sue condizioni.

Dall’altro lato però la bronchite del numero uno del Vaticano non sembra essere particolarmente preoccupante. Papa Francesco infatti, come abbiamo detto all’inizio, questa mattina ha confermato i vari appuntamenti. Qualora tuttavia il suo stato dovesse peggiorare, questi potrebbero essere annullati. Per il momento non ci sarebbe alcun allarme né alcuna preoccupazione.

Il Sommo Padre, classe 1936, rimane comunque sempre sotto stretto controllo medico. Ricordiamo d’altronde che lo scorso dicembre ha compiuto ben 87 anni. Egli, come da prassi, si sottopone regolarmente a visite e controlli di varia tipologia con vari dottori, specialisti e esperti del settore. Lo fa non solo per il ruolo ricopre, ma anche alla luce di quella che è la sua età anagrafica ormai avanzata.

Il discorso di oggi per l’apertura dell’Anno giudiziario

Insomma, davanti al Tribunale vaticano, a leggere il discorso precedentemente preparato da Papa Francesco per l’apertura dell’Anno giudiziario è stato il suo collaboratore, mons. Ciampanelli. L’evento si è tenuto nelle prime ore della mattinata di oggi, sabato 2 marzo 2024.

L’Anno giudiziario, nell’ordinamento giuridico dell’Italia e dello Stato del Vaticano, è il periodo di tempo in cui viene scandito lo svolgimento delle attività giudiziarie attraverso la fissazione di un preciso calendario, che non è sempre lo stesso ma varia di anno in anno.

Nel discorso, Papa Bergoglio ha parlato della giustizia, definendola un “atto di correzione fraterna”. Ha affermato inoltre che è davvero importante assicurare un giusto processo a tutti quanti, anche mentre si è “sottoposti a critiche”.

Il Sommo Padre ha iniziato dicendo che ci vuole sempre grande coraggio per andare in fondo alle questioni e cercare la verità. La giustizia, che secondo il numero uno del Vaticano è un atto “di carità”, rappresenta anche un’occasione per aiutare le persone che sbagliano a riconoscere i loro errori.

Gli sbagli devono emergere e devono essere sanzionati i comportamenti “particolarmente gravi e scandalosi”, ha continuato Bergoglio nel suo discorso pronunciato questa mattina, letto da un collaboratore del Vaticano. Ha riferito che ciò vale anche per tutti, compresi i membri della comunità cristiana.

Il Papa ha proseguito citando la “robustezza delle istituzioni” e la “fermezza nell’amministrazione della giustizia”. Queste ultime, stando alle parole del Sommo Padre, vanno di pari passo con la serenità di giudizio, l’indipendenza e l’imparzialità dei giudici che sono chiamati a giudicare e a seguire le varie tappe di un processo.

Ha concluso ribadendo l’importanza dell’impegno in questo lavoro, lo stesso che consente agli esperti dei tribunali di amministrare la giustizia con “autorevolezza e imparzialità”. Papa Francesco si è augurato che quest’anno vengano rispettati gli elementi e i principi alla base dell’ordinamento vaticano.