È stato arrestato con l’accusa di aver ucciso la madre 91enne Liliana Agnani, di averne fatto a pezzi il corpo e di averlo nascosto in località Bosco Marino a Trecate, in provincia di Novara: ecco chi è Stefano Emilio Garini e quali prove gli inquirenti hanno raccolto contro di lui.

Chi è l’agente immobiliare arrestato per l’omicidio della madre a Novara: si chiama Stefano Emilio Garini

Originario di Milano, Stefano Emilio Garini ha 62 anni e alle spalle una lunga esperienza come agente immobiliare nel Novarese. Ieri, primo marzo, è stato arrestato per l’omicidio della madre 91enne Liliana Agnani, che fu trovata morta l’11 ottobre del 2022 in località Bosco Marino a Trecate.

Stando a una prima ricostruzione, l’avrebbe uccisa, facendone a pezzi il corpo, per motivi economici: non denunciandone il decesso, per mesi, prima del fermo, ha potuto continuare ad incassarne la pensione.

È accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, soppressione di cadavere, truffa, autoriciclaggio e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. A suo carico gli inquirenti avrebbero raccolto diverse prove di colpevolezza.

Così è stato incastrato il figlio di Liliana Agnani

La vicenda che si è conclusa con l’arresto del 62enne era iniziata nell’ottobre del 2022, dopo il ritrovamento di una serie di ossa umane in un parco del Novarese. Nel corso degli accertamenti condotti dai medici-legali incaricati dalla Procura al Labanof, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano, erano state trovate, tra i resti, due protesi in ottimo stato, su cui era ancora visibile il nome dell’azienda produttrice.

Gli inquirenti erano così riusciti a risalire ai nomi delle persone che potevano averle indossate. Tra i tanti compariva anche quello di Liliana Agnani, operata all’ospedale Galeazzi qualche anno prima: attraverso il suo medico curante, gli inquirenti si erano quindi messi in contatto con il figlio, chiedendogli di poterla vedere. Lui aveva detto loro che non era possibile, perché da qualche tempo la donna si era trasferita a casa del fratello (in realtà morto) a Rovigo.

Si era poi scoperto che le ossa erano le sue e che in effetti in tanti non la vedevano da mesi: sembra che addirittura a maggio Garini avesse detto ai conoscenti che era morta in ospedale e che avesse organizzato un funerale per dirle addio. L’ipotesi è che ne avesse programmato l’omicidio (qualche giorno prima aveva annullato i servizi infermieristici in suo favore), per incassarne la pensione.

Interrogato per la prima volta, il 23 ottobre del 2022 aveva fornito ai pm una versione che non li aveva convinti: aveva raccontato di aver portato la madre, costretta in sedia a rotelle, a fare una gita al parco e che a un certo punto l’anziana “le era scivolata” ed era caduta nel fiume. Poi aveva aggiunto che, essendosi spaventato, era corso via. Sembra che qualche tempo prima avesse intrapreso una relazione con una donna di origini brasiliane residente in Piemonte: forse vedeva nella madre un ostacolo ad un suo possibile trasferimento.

Lunedì l’interrogatorio in carcere a Novara

Lunedì prossimo il gip Niccolò Bencini potrebbe decidere di interrogarlo. Intanto Garini resta in carcere a Novara dove, da qualche giorno, si trova anche il molestatore che aveva palpeggiato una donna e la sua bambina in un parco pubblico della città.

Si tratta di un 43enne di origini indiane già finito nel mirino degli inquirenti per violenza sessuale: in un arco temporale compreso fra l’11 e il 16 febbraio scorsi avrebbe preso di mira non solo madre e figlia, ma anche altre donne e ragazzine.