Ha ucciso il padre a coltellate, al culmine di un litigio, nella serata di ieri 1 marzo a Nizza Monferrato, in provincia di Asti. Per questo omicidio Makka, la figlia poco più che 18enne dell’uomo, è stata arrestata. Ancora oscure le ragioni che l’hanno spinta ad aggredire il genitore.

Omicidio a Nizza Monferrato, arrestata la figlia dell’uomo ucciso a coltellate

La vittima è Akhyad Sulaev, 50 anni, di origine russa. Secondo una prima ricostruzione, la ragazza l’avrebbe accoltellato più volte all’addome.

Soccorso dal 118, in condizioni gravissime, l’uomo è morto poco dopo. La 18enne, che era in casa paralizzata dalla paura, è stata quindi arrestata e interrogata in caserma dal pm Andrea Trucano della Procura di Alessandria.

La famiglia, che comprende anche la mamma e tre fratelli più piccoli, si è trasferita in Piemonte alcuni anni fa. Il 50enne, così come la moglie, lavorava in un ristorante: faceva il lavapiatti.

Da ricostruire il movente del delitto

Ancora da chiarire il movente dell’omicidio: il contesto familiare, infatti, non presentava particolari problemi, almeno apparentemente. La 18enne risulta essere iscritta, con ottimi risultati, al terzo anno del liceo scientifico e, per dare una mano in casa, lavorava come cameriera in un locale la sera.

Secondo quanto dichiarato dai vicini di casa, Makka sembrava una ragazza tranquilla, avvolta nel suo hijab, dato che in famiglia sono musulmani praticanti.

La 18enne è stata successivamente portata in una struttura protetta.

Le ipotesi degli inquirenti

Non ci sono conferme su ciò che abbia spinto la ragazza, da tutti considerata una ‘studentessa modello’, a colpire a morte il padre.

Due sono però le ipotesi più accreditate. La prima è che sia intervenuta per difendere la madre, contro la quale l’uomo potrebbe essersi scagliato con violenza e non per la prima volta.

La seconda è invece legata ai problemi lavorativi di Akhyad Sulaev. Pare infatti che nel pomeriggio di ieri il 50enne si sia licenziato dal suo posto di lavoro, apparentemente senza motivo. Una decisione che avrebbe scatenato un litigio, poi finito in tragedia.

Un altro brutale omicidio si è consumato in provincia di Novara, dove- a distanza di due anni dal ritrovamento del corpo dell’80enne Liliana Agnani- ieri 1 marzo è stato arrestato il figlio.